Presentato il progetto di ricerca “Il gioco d’azzardo: rischio, speranza, illusione” realizzato dalla Caritas Diocesana di Udine

Nel periodo novembre 2011-ottobre 2012 in Friuli-Venezia Giulia il gioco d’azzardo ha assorbito 1 miliardo 482 milioni . Il 64% di questa raccolta è stata fatta tramite le macchinette. Macchinette che sono presenti in 1894 bar.
Sono alcuni dei preoccupanti che hanno spinto la Caritas diocesana di Udine, con l’accordo delle Caritas di Concordia-Pordenone, Gorizia e Trieste, ad avviare la realizzazione del progetto di ricerca “Il gioco d’azzardo: rischio, speranza e illusione”, finanziato dalla Federazione delle Banche di Credito Cooperativo del Friuli-Venezia Giulia.

“Siamo molto preoccupati per l’aumento dell’azzardo che coinvolge persone di ogni età dai giovani agli anziani – ha detto il direttore della Caritas diocesana di Udine, don Luigi Gloazzo, presentando questa mattina il progetto nella sede della Curia arcivescovile di Udine -, azzardo promosso anche dalle strutture dello Stato, da quelle istituzioni politiche che dovrebbero contrastarlo, per evitare che per tanti cittadini diventi una patologia. Noi partiamo da un’attenzione alla persona e vorremmo avviare una riflessione su questa tossicomania – ha proseguito don Gloazzo – e che si arrivasse, anche attraverso leggi specifiche, tra le quali c’è anche quella appena licenziata dalla nostra Regione pochi giorni fa, non solo ad una regolamentazione del fenomeno, ma a promuovere una cultura attenta alla salute vera delle persone”. 
“Fino ad oggi la politica è stata un po’ ambigua – ha detto Giuseppe Graffi Brunoro, Presidente della Federazione BCC del Friuli Venezia Giulia – : da un lato si è disinteressata del fenomeno, dall’altro ha consentito campagne pubblicitarie”. E di fronte al dilagare del fenomeno serviva, ha aggiunto Graffi Brunoro, “un progetto di lungo periodo, con il coinvolgimento della scuola”.

Il progetto di ricerca è in fieri, ha spiegato Manuela Celotti della Caritas, e si svolgerà secondo tre direttrici: analisi della diffusione dei giochi; osservazione nei punti di gioco provvisti di macchinette; ricerca sui comportamenti di gioco degli adolescenti.  Questo per avvicinarsi ai giochi d’azzardo con un approccio sociale; coinvolgere gli adolescenti e i giovani tra mite la peer education; cogliere aspetti qualitativi che possano orientare le future azioni di informazione e sensibilizzazione. Questo nella convinzione che oggi “tutti possono giocare: continuamente, dovunque, da soli”.

Il progetto, ha aggiunto Paolo Molinari, Responsabile Area sociale dell’Ires FVG, prevede l’osservazione nei punti gioco, con interviste ai gestori e ai giocatori e una ricerca partecipata sui comportamenti giovanili. “Quest’ultimo – ha precisato Molinari – è l’aspetto più innovativo del lavoro: il questionario, infatti, è stato fatto con il coinvolgimento dell’Isis Percoto di Udine, di un numero di insegnanti, e soprattutto di 60 studenti, per capire da loro come rapportarci ai giovani nel lancio della campagna informativa . Ora il questionario sarà proposto ad almeno 10 scuole udinesi tra giovani che diverranno a loro volta intervistatori. Siamo convinti che i giovani – e anche i meno giovani – possano essere protagonisti di questa battaglia”.

Segui l'Arcidiocesi di Udine sui social

Facebooktwitterrssyoutube

Vuoi condividere questo articolo?

Facebooktwittermail