Il cancelliere dei Patriarchi: il 6 giugno la presentazione della nuova doppia pubblicazione curata dall’istituto Pio Paschini per la storia della Chiesa in Friuli

Una doppia pubblicazione, intitolata «Gubertino da Novate e i patriarchi d’Aquileia. Protocolli e registri notarili 1328-1358», sarà presentata lunedì 6 giugno, alle ore 18, nel Battistero-Museo del Duomo di Udine, in occasione della festa del beato Bertrando di Saint-Geniès patriarca di Aquileia, da Donata Degrassi, dell’Università di Trieste, e Gabriele Zanello, dell’Università di Udine. Sarà presente l’Arcivescovo di Udine, mons. Andrea Bruno Mazzocato. Al termine ci sarà una visita guidata agli affreschi della cappella di San Nicolò del Duomo.

Il notaio Gubertino da Novate (deceduto nel 1358) è, fra i cancellieri dei patriarchi d’Aquileia vissuti nel ‘300, il più famoso. Innanzi tutto per la durata della sua attività (almeno 30 anni), ma specialmente per il grande numero dei documenti da lui scritti, giunti fino a noi. A lui sono dedicati i due volumi «Gubertino da Novate e i patriarchi d’Aquileia. Protocolli e registri notarili 1328-1358» curati da Flavia De Vitt e pubblicati dall’Istituto Pio Paschini per la storia della Chiesa in Friuli.

 

Narrata la quotidianità di tre Patriarchi

Il volume completa l’edizione dei documenti di Gubertino, dopo quelli pubblicati da Giulio Silano (Toronto 1990) e Giordano Brunettin (Udine 2001 e S. Daniele del Friuli 2004). I due volumi del libro di Flavia De Vitt (complessivamente, 1687 pagine) comprendono quasi 1380 documenti, relativi in gran parte all’attività di tre patriarchi: Pagano della Torre (1319-1332), Bertrando di Saint-Geniès (1334-1350) e Nicolò di Lussemburgo (1350-1358). Nei documenti (nell’originale latino, preceduti da dettagliati riassunti in italiano) si può consultare l’attività, anche quotidiana, di questi patriarchi: essi erano vescovi della vastissima diocesi patriarcale di Aquileia (che si estendeva su buona parte del Friuli e del Cadore, sulla Carinzia fino alla Drava, parte della Stiria e tutta la Slovenia), erano a capo di un principato (la Patria del Friuli) e di una provincia ecclesiastica che comprendeva quasi 20 diocesi: da Como all’Istria.

I documenti più numerosi risalgono al lungo patriarcato di Bertrando. Ma già i nomi dei tre presuli ci rimandano ad un contesto internazionale, cha va da Avignone (allora sede dei papi), all’imperatore Carlo IV di Lussemburgo. I documenti si possono suddividere in due gruppi: quelli che riguardano la Chiesa e quelli che riguardano lo Stato. Fra i primi, per esempio, nella diocesi d’Aquileia l’erezione di parrocchie, le nomine di pievani, i permessi a preti di assentarsi dalle loro chiese per frequentare le università e, relativamente alle diocesi suffraganee, l’attività del tribunale d’appello. Per quanto riguarda lo Stato, si ricordano le investiture di feudi all’aristocrazia castellana, il conferimento di gastaldie per l’amministrazione di piccoli e grandi territori del Friuli (da Fiumicello alla Carnia) e gli appalti di dazi sulle maggiori vie di comunicazione.

Il libro è completato dagl’indici dei nomi di persona e dei toponimi, che possono guidare ed orientare la lettura, ma anche indirizzare alla soddisfazione di ricerche particolari.

 

Foto: «L’uccisione del Beato Bertrando», tempera su tavola, secolo XIV (Museo del Duomo di Udine)

Segui l'Arcidiocesi di Udine sui social

Facebooktwitterrssyoutube

Vuoi condividere questo articolo?

Facebooktwittermail