Il significato dell’Unzione dei malati e dell’accompagnamento degli infermi
Ha ancora senso offrire a chi è sofferente questo segno sacramentale? In un contesto culturale dove la malattia appare svuotata di risvolti spirituali e l’uomo “felice” è soltanto l’uomo che sta bene quale senso può avere l’azione di una Chiesa che si fa prossima all’uomo piagato nel corpo e nello spirito? Quali resistenze ci sono nella nostra pastorale ordinaria che impediscono di proporre ai nostri malati il sacramento dell’Unzione?
Queste sono soltanto alcune delle questioni che non possono essere trascurate soprattutto da chi, su mandato della Chiesa, accosta i malati per porgere loro il Corpo del Signore e vivere con loro un momento di grazia. I ministri straordinari della comunione possono essere coloro che si fanno portavoce della Chiesa madre nel ricordare agli infermi e a coloro che li accompagnano la preziosità di questo sacramento, dono particolare dello Spirito (cfr. Catechismo della Chiesa Cattolica 1520) per affrontare la fatica della sofferenza.
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