L’Arcivescovo a Castelmonte per celebrare i 110 anni di presenza dei frati minori cappuccini

Sarà l'arcivescovo di Udine, mons. Andrea Bruno Mazzocato a celebrare martedì 15 agosto la solenne Santa Messa dell'Assunzione di Maria nel santuario mariano di Castelmonte, la cui comunità dei frati cappuccini celebra il 110° anniversario dall'arrivo - o meglio: dal ritorno - dei loro primi confratelli alla custodia del santuario. La celebrazione sarà alle 11.30. 

La presenza dei cappuccini a Castelmonte

La prima fraternità di cappuccini si insediò a Castelmonte nell’estate del 1913, proprio 110 anni fa, ma la storia della presenza dei frati minori nel cividalese ha radici ancor più antiche. Essi, infatti, arrivarono a Cividale nel 1614 e si stabilirono in un piccolo convento accanto alla chiesa del Redentore (San Pietro in Volti). Dalla città ducale, i cappuccini salivano spesso a Castelmonte (a piedi scalzi, come scalzi camminavano per le strade). Rimasero a Cividale per oltre 150 anni fino a quando furono costretti ad allontanarsi in seguito a contrasti tra lo Stato pontificio e la Repubblica di Venezia.

Fu su invito dell’arcivescovo mons. Anastasio Rossi che rientrarono poi nel 1913, con l’incarico della cura del santuario di Castelmonte. Padre Eleuterio Tonini, primo “custode” del santuario, giunse da Rovigo il 6 settembre 1913 insieme al confratello fra’ Gottardo da Monte delle Botte, di Udine; i due furono raggiunti dopo qualche giorno da p. Ulderico, anch’egli da Rovigo. Tra i tanti frati che si succedettero negli anni nella cura spirituale dei pellegrini, si ricorda in particolare p. Arcangelo da Rivai d’Arsiè (di Belluno, 1886-1953), vissuto e morto in concetto di santo, persona di eccezionale spiritualità e confessore ricercatissimo, e p. Emanuele Pettenuzzo, che risiedette a Castelmonte in più riprese e vi trascorse come confessore gli ultimi 15 anni di vita (1996-2011), concludendo il cammino terreno a 100 anni compiuti.

 

Una cura d’anime oltre le difficoltà della storia

Quale occasione migliore dell’Assunta per far memoria e rendere grazie a Maria. «Come non sentire la nostalgia dei primi tempi, l’ardore dei primi frati – sottolinea p. Gianantonio Campagnolo attraverso le pagine dello storico bollettino “Madonna di Castelmonte” –, l’entusiasmo e la cura per questo luogo così lontano dalla città, ma così vicino al cuore dei friulani…». Da allora, nonostante le ristrettezze e le innumerevoli difficoltà, «i frati, in dialogo con l’Arcidiocesi di Udine, hanno profuso tanta cura per i pellegrini, hanno amato Castelmonte fin dall’inizio e tuttora l’amano profondamente, non per le belle e antiche pietre, gli affreschi, i candelabri… ma per la presenza speciale della Madre del Signore che qui da più di 1.500 anni continua amorevolmente ad accoglierci come figli ogni volta che saliamo sul monte». «Questo agosto è perciò ancor più tempo di grazia e la grazia – conclude il rettore – non può essere sprecata: viviamola in pienezza!».

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