
Per celebrare l’atteso evento, ad attendere l’arrivo della Beata Vergine, insieme alla comunità cristiana di San Martino di Percoto e a tutte quelle dei paesi limitrofi, sul sagrato del santuario anche il vescovo emerito di Udine, mons. Pietro Brollo che, insieme al parroco don Giordano Simeoni, ha celebrata la Santa Messa, accompagnata dai canti del Coro di Percoto.
Prima della funzione liturgica, a luci soffuse, il tanto atteso momento della benedizione delle opere di restauro da parte di mons. Brollo e la successiva riaccensione delle luci che hanno mostrato in tutto il suo splendore l’interno del santuario, la cui ricostruzione risale intorno alla metà dell’Ottocento – dopo la distruzione da parte della truppe napoleoniche –, grazie alla collaborazione di 36 parrocchie della zona.
«La grazia che oggi chiediamo alla Beata Vergine, che è nostra madre e come ogni mamma ha il compito di educare i figli – ha detto mons. Brollo durante l’omelia –, è quella di superare tutti quegli egoismi che purtroppo contraddistinguono sempre più la nostra vita». Quindi, il monito del Vescovo emerito davanti ad una chiesa gremitissima (in molti hanno seguito la celebrazione dal sagrato). «Basta con l’individualismo esasperato che ci fa barricare nelle nostre case senza vedere chi abbiamo vicino e chi ha bisogno di noi. Invochiamo Maria – ha aggiunto – affinché intenerisca i nostri cuori e ci aiuti a capire che siamo tutti fratelli perché figli dello stesso Dio. Ci faccia accogliere la legge d’amore che Cristo, che ha dato tutto per noi, è venuto ad annunciare».
Poi un pensiero diretto alle famiglie: «Chiediamo alla Madonna – ha aggiunto mons. Brollo – che ci renda capaci di trasmettere ai giovani i valori che ci sono stati tramandati dai nostri padri, valori che ci fanno crescere come persone capaci di rapporti con gli altri e non chiusi nelle nostre solitudini».
A fine celebrazione sono stati illustrati i lavori che hanno restituito alla comunità cristiana di Percoto il santuario mariano – risalente al Medioevo e attestato fin dal Trecento – edificato in mezzo alla campagna friulana, a due passi dal torrente Torre. L’intervento – su progetto dell’architetto Massimo De Paoli e dell’ingegnere Mauro Mattelloni – ha interessato il rifacimento di tutto l’intonaco esterno ricostituito con speciali male impermeabili, il consolidamento dell’intero edificio e del campanile, il rifacimento delle malte interne, dell’impianto elettrico (anche con la disposizione di nuovi punti luce), di quello acustico, oltre alla riparazione dei bancali del presbiterio.
Insomma, come ha rimarcato il parroco don Giordano Simeoni, la chiesa rinnovata nella struttura è ora pronta «ad accogliere la comunità di tutti i credenti che rappresentano la “vera chiesa”», quella capace di tramandare di padre in figlio «un’eredità di fede e di devozione a Maria».
Anche il sindaco di Pavia di Udine, Emanuela Nonino, ha voluto sottolineare ai nostri microfoni il profondo attaccamento dei suoi concittadini al Santuario di Muris. «È una giornata di grande festa non solo per la comunità di Percoto, ma per i fedeli delle parrocchie vicine. Ciascuno di noi ha un motivo, personale o comunitario, per essere legato indissolubilmente a questo luogo sacro e poter tornare dopo mesi di lavoro a vedere quanto è stato fatto è davvero motivo di grande gioia».
Dopo la Santa Messa, sul piazzale antistante il santuario c’è stato un momento conviviale per tutti i partecipanti, coordinato da Rino Lestuzzi in collaborazione con i volontari e le volontarie del paese (ottime cuoche e pasticcere), la sezione degli Alpini di Percoto (che ha allestito un tendone) e il Comitato festeggiamenti San Giuseppe di Percoto, grazie anche alla preziosa disponibilità di tutte le aziende vitivinicole della zona e del prosciuttificio Dentesano (che hanno fornito gratuitamente vini e prosciutti).
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