La celebrazione, seguita da centinaia di fedeli, è iniziata con un momento di preghiera in Cattedrale, per proseguire in piazza Libertà e con concludersi sul piazzale del Castello. Nel corso delle sette stazioni, si sono seguite le meditazioni sui vari momenti della passione, occasione per riflettere sulle sofferenze, le solitudini che affliggono il mondo attuale, non dimenticando anche le “disumane regole sociali ed economiche”, con l’invito a “sentirci responsabili per una giusta distribuzione delle ricchezze”.
Nel momento conclusivo, sul colle del Castello, mons. Mazzocato, prendendo spunto dalla riflessione sulla Passione contenuta nella Lettera agli Ebrei, l’Arcivescovo ha affermato che «Gesù ha gridato di dolore e ha pianto. Quelle lacrime sono le lacrime dell’amore misericordioso di Dio nel cuore umano di Gesù. Gesù si commuove per le debolezze degli uomini, le accoglie su di sé e ci libera se ci affidiamo a lui chiedendo perdono». Da questa riflessione, l’Arcivescovo ha scritto una preghiera per il Venerdì Santo che è poi stata distribuita ai fedeli. Eccone il testo.
O Gesù, nostro Signore crocifisso,
leggiamo nella Sacra Scrittura
che hai percorso la tua via crucis dal Getzemani al Golgota
raccolto in preghiera e “tra forti grida e lacrime”.
Dai tuoi occhi di uomo hai versato le lacrime del dolore di Dio
che raccolgono quelle senza numero dei poveri e dei sofferenti.
Dal tuo cuore di uomo sono sgorgate le lacrime della misericordia di Dio
su tutti i peccati degli uomini che pesano sui deboli e sugli indifesi.
Impregna anche il nostro cuore
con le tue lacrime divine di dolore e di amore
e risvegliaci dal torpore dell’indifferenza
che come un’anestesia dell’anima
rende insensibili a Dio e alle sofferenze degli uomini.
Rendici partecipi dei sentimenti che hai vissuto fin sulla croce
e che Maria, Madre Addolorata, ha condiviso con te.
Con te preghiamo: “Padre nostro, sia fatta la tua volontà”.
La tua compassione entri in noi e renda attento il nostro orecchio
ai gemiti flebili e alle lacrime sommesse di tanti sofferenti
che non mancano neppure nella nostra città.
Uniti attorno a Te, crocifisso,
rendici più forti nella solidarietà,
unica nostra salvezza. Amen
Nel pomeriggio, mons. Mazzocato ha presieduto la celebrazione liturgica centrale del Venerdì Santo, l’Adorazione della Croce. «Volgiamo lo sguardo a Colui che abbiamo trafitto con i nostri peccati – è stato l’invito del presule -. Volgiamo lo sguardo a Lui con tanta umiltà, affinché il Crocifisso entri nel nostro cuore».
La lunga lettura del «Passio» ha appena ricordato che, quando cessò la vita terrena, nostro Signore Gesù Cristo emise il suo Spirito e quando i soldati lo trafissero con una lancia, dal suo costato sgorgarono sangue e acqua. «Rappresentano i due grandi doni di Cristo: l’Eucaristia e il Battesimo – ha osservato mons. Mazzocato -. Dopo l’Adorazione della Croce riceveremo il Suo Spirito nell’Eucaristia, affinché questo Venerdì Santo torni a farci sentire in comunione con Lui, per ricevere i grandi doni di salvezza che egli ci ha fatto».
Per approfondire:
- Articolo originale, tratto dal sito de “La Vita Cattolica”.
- La preghiera dell’Arcivescovo per il venerdì santo 2014.
- Articolo sulla celebrazione di Adorazione della Croce, nel pomeriggio del venerdì santo.
- Articolo sulla S. Messa Crismale.
- Articolo sulla S. Messa “in coena Domini”.
- Appuntamenti del Triduo Pasquale in Cattedrale.
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