È lo stesso arcivescovo mons. Riccardo Lamba, in un messaggio pubblicato sulla rivista del Santuario di Castelmonte, a ricordare che: «In quest’anno giubilare 2025, visiteremo ancora questo santuario l’8 settembre, come «pellegrini di speranza», desiderosi di sperimentare il premuroso aiuto della Madone di Mont, come avvenne 50 anni fa tra la prima e la seconda scossa di quel drammatico terremoto che devastò il Friuli e produsse tante vittime innocenti e tanta distruzione». Voluto da mons. Alfredo Battisti all’indomani del tragico sisma del 1976, ogni anno il pellegrinaggio richiama ai piedi della Vergine di Castelmonte centinaia di friulani (e non solo): la cinquantesima edizione è un motivo in più, dunque, per salire a Castelmonte anche l’8 settembre di quest’anno, lunedì, nella festa che la Chiesa dedica alla Natività della Beata Vergine Maria.
Partecipare al pellegrinaggio

L’Arcivescovo tra i partecipanti al pellegrinaggio diocesano 2024
La partecipazione al pellegrinaggio è libera e aperta a tutti. La partenza a piedi è fissata alle 14.30 dinanzi alla chiesa di Carraria, a Cividale del Friuli, da dove l’Arcivescovo benedirà i pellegrini. Alle 16.30 l’arrivo nel piazzale del Santuario, dove alle 17 mons. Riccardo Lamba presiederà la Santa Messa al termine della quale, peraltro, inizierà il suo ministero il nuovo vicario generale dell’Arcidiocesi udinese, mons. Dino Bressan. Contestualmente, la Chiesa udinese omaggerà il vicario generale uscente, mons. Guido Genero, per i suoi quindici anni di servizio in Curia.
Il canto del Magnificat accompagnerà la preghiera di affidamento della Chiesa di Udine alla Vergine di Castelmonte.
Chi si recherà direttamente in santuario – facendo attenzione alle limitazioni al traffico – troverà fin dalle 15 dei sacerdoti disponibili per le confessioni. Alle 16, in attesa dell’arrivo dei pellegrini a piedi, sarà pregato il Santo Rosario.
Per il rientro dei pellegrini a Cividale dopo la celebrazione è disponibile il servizio di pullman di linea del servizio di trasporto pubblico locale, potenziato per l’occasione; si consiglia l’acquisto anticipato dei biglietti.
La lettera dell’Arcivescovo e la preghiera per la pace
Proprio per l’occasione della 50° edizione, e visto il periodo in cui si rende sempre più necessaria la preghiera per la pace, l’arcivescovo mons. Riccardo Lamba ha voluto inviare una lettera speciale ai fedeli della Chiesa udinese, invitandoli a «chiedere ancora una volta l’intercessione di Maria Santissima per la pace in tutte quelle regioni che sono duramente provate dalla insensatezza della violenza e della guerra».
⬇️ La lettera dell’Arcivescovo
L’invito ai giovani

L’edizione 2024 del pellegrinaggio culminò con la Messa nel santuario a causa del maltempo
Non erano presenti 50 anni fa, quando il pellegrinaggio diocesano ebbe origine sulle macerie del terremoto. Ma erano presenti a Roma in occasione dei due pellegrinaggi giubilari che li ha visti protagonisti; è ad adolescenti e giovani che l’Ufficio di Pastorale giovanile rivolge un invito particolare alla partecipazione al pellegrinaggio diocesano di lunedì 8 settembre, dopo le rispettive esperienze giubilari svolte a Roma in aprile e in luglio/agosto.
In diretta su Radio Spazio
Il pellegrinaggio a Castelmonte sarà raccontato in diretta su Radio Spazio, con le voci di numerosi partecipanti. Per seguire la celebrazione ci si può sintonizzare sulle frequenze dell’emittente diocesana nel pomeriggio di lunedì 8 settembre (anche in streaming su www.radiospazio.it).
Il collegamento inizierà alle 16.30, per trasmettere poi la Messa alle 17.
Il messaggio dell’Arcivescovo
Cari fratelli e sorelle,
nella storia della Chiesa la devozione mariana è sempre stata molto viva come ci testimoniano le memorie liturgiche, gli inni e i canti mariani. Nei santuari e nelle chiese dedicate alla B.V. Maria, i cristiani hanno spesso trovato un luogo dove consegnare alla Madre di Dio un desiderio, un proposito oppure una preoccupazione per sé e per i propri cari.
Il santuario di Castelmonte ha da sempre rappresentato un punto di riferimento per le popolazioni del Friuli, che qui sono venute in pellegrinaggio e si sono fermate per volgere uno sguardo a Maria e invocare il suo materno aiuto. C’è chi lo ha fatto con un Ave Maria, chi recitando il Santo Rosario, chi sussurrando le parole di qualche canto tradizionale come: «Daitmi, daitmi une cjalade cun chel voli plen d’amor, o gran Mari inmacolade, o colombe dal Signor», oppure cantando con gioia ed esultanza «Da font de mê anime o gjolt, o esulti».
In quest’anno giubilare 2025, visiteremo ancora questo santuario l’8 settembre, come «pellegrini di speranza», desiderosi di sperimentare il premuroso aiuto della Madone di Mont, come avvenne 50 anni fa tra la prima e la seconda scossa di quel drammatico terremoto che devastò il Friuli e produsse tante vittime innocenti e tanta distruzione. In quel momento di prova la Chiesa friulana, grazie anche alla generosa collaborazione di tanti volontari provenienti da tutta Italia e dall’estero, seppe rialzarsi e ricostruire le fabbriche, le case e le chiese, confidando sempre nella materna intercessione di Maria.
A Lei torneremo il giorno della festa della Natività di Maria, chiedendo che ottenga dal Figlio suo, nostra unica speranza, il dono della comunione e della pace per l’intera umanità, dono così spesso invocato anche dal santo Padre Leone XIV.
+ Riccardo Lamba
Arcivescovo di Udine
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