Sono 31 i diaconi in servizio nell’Arcidiocesi di Udine: tutti loro, assieme al gruppetto degli aspiranti diaconi, si riuniranno da mercoledì 25 settembre per quattro giorni di esercizi spirituali, che si concluderanno con il pranzo di sabato 28. Luogo scelto per il ritiro è il Seminario di Castellerio.
I diaconi nell’Arcidiocesi di Udine
I diaconi dell’Arcidiocesi di Udine hanno un’età media di 71 anni. Il più giovane ha 47 anni, mentre il più anziano ha un’età di 84 anni. Gli ultimi due diaconi a essere stati ordinati hanno ricevuto il Sacramento nel 2023; il più longevo invece è diacono dal 1977.
Sette diaconi prestano servizio in ospedali o case di riposto, mentre sei sono impegnati in servizi di Curia. Tutti loro, salvo rarissime eccezioni dovute all’età, fanno servizio nelle rispettive Collaborazioni pastorali, sostenendo la liturgia. Pochissimi i diaconi udinesi ancora impegnati in un’attività lavorativa; molto pochi anche coloro che vivono il celibato, mentre quasi tutti i loro “colleghi” hanno moglie e figli.
Chi è il diacono
Un diacono è un ministro ordinato: come tale, pertanto, fa parte del clero. Deve il suo nome al vocabolo “diaconia” che significa servizio. Il diaconato permanente, il cui percorso ministeriale non è volto al sacerdozio, è un ministero «della soglia» in quanto chi lo svolge è chiamato a stare fra il mondo e il sacro.
I diaconi permanenti possono essere ordinati tra i battezzati celibi e anche tra coloro che sono sposati; se però sono celibi, dopo l’ordinazione diaconale non possono più sposarsi. Se sono sposati, per l’ordinazione è necessario il consenso della moglie. In ogni caso, i diaconi permanenti non vanno confusi con i diaconi transeunti (ossia “in transito” verso il sacerdozio, secondo grado dell’ordine sacro).
Riguardo ai ruoli, il diacono è principalmente un «dispensatore della carità»: così lo definiscono i Vescovi italiani. Nelle comunità i diaconi animano il servizio della carità: assistono i malati, portano la comunione agli infermi, animano la caritas locale. Nella liturgia, il compito principale del diacono è proclamare il Vangelo durante la Messa. L’identità diaconale si lega quindi simbolicamente, ma strettamente, all’evangelizzazione. Poi c’è il compito di “santificare”: il diacono amministra il Battesimo, distribuisce la Comunione, benedice il Matrimonio, preside le esequie. Si tratta dunque di un servizio di prossimità.
Il diacono non può celebrare la Messa: al limite può presiedere una Liturgia della Parola. Nella liturgia egli si riconosce perché, a differenza dei presbiteri, veste la stola “alla maniera diaconale”, ossia di traverso. Il diacono può anche vestire la dalmatica, un antico paramento riservato proprio al servizio liturgico diaconale.
Il legame tra carità ed evangelizzazione è tipico del diacono fin dalla sua ordinazione: nel rito di ordinazione diaconale, infatti, il Vangelo è consegnato nelle mani dei diaconi: questo significa che i diaconi sono chiamati a portare fra la gente la Parola seguendo il magistero dei pastori.
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