Celebrati i funerali di don Roberto Freschi. L’Arcivescovo: «Una vita spesa per la Chiesa con la dedizione del servo fedele»

“Nel racconto della morte di Gesù troviamo anche quello della morte di don Roberto Freschi. Gesù ha chiamato questo suo discepolo e suo sacerdote fedele a seguirlo fin sulla croce, a partecipare alla sua agonia del corpo e all’agonia dell’anima”. Così l’Arcivescovo di Udine, mons. Andrea Bruno Mazzocato, ha ricordato il parroco di Buttrio e Camino nell’omelia pronunciata nel corso dei funerali del sacerdote, celebrati nella parrocchiale di Buttrio nel pomeriggio di domenica 15 febbraio. “La prova della lunga malattia è stato l’estremo sacrificio che ha completato la vita sacerdotale di don Roberto; un’esistenza spesa per la Chiesa e per i fratelli con una dedizione profondamente fedele, onesta, con la dedizione del servo fedele”. “Si percepiva in don Roberto – ha detto mons. Mazzocato – una solida spiritualità sacerdotale che a volte si manifestava in modo più evidente come, ad esempio, nella predicazione che ha nutrito la fede e la vita di tanti cristiani ed è stata spesso apprezzata. Era il solido rapporto con il Signore che alimentava la sua fedeltà nel servizio alle comunità cristiane a lui affidate”.

Don Freschi è mancato all’hospice dell’ospedale Gervasutta dopo una lunga malattia. Il prossimo 24 febbraio avrebbe compiuto 68 anni. Originario di Pagnacco, è stato ordinato sacerdote il 3 ottobre 1971. Ha svolto il suo ministero inizialmente come cooperatore a Tolmezzo. Poi, dal 1978 al 1984 a Lignano. Il 1° marzo 1984 gli fu affidata la parrocchia di Cassacco, che guidò fino al 1991, successivamente quella di Sappada, dal 1991 al 1995. Da vent’anni era parroco di Buttrio e, dal 1997 anche di Camino.

 

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