
Un’omelia che è stata un vero e proprio dialogo tra i ragazzi e l’Arcivescovo, che ha iniziato chiedendo loro il motivo della loro presenza lì: «Siamo qui per prepararci al Natale, certo: ma come si fa?». Tra le tante risposte, quella del ragazzino che ha risposto «pregando». «Meriterebbe un applauso – ha affermato mons. Mazzocato -: è questo il primo modo per prepararsi alla venuta di Gesù, e in questo i più piccoli devono avere i più grandi che li aiutano».
Il secondo è appunto «spalancare le porte a Gesù, soprattutto nei più poveri: spesso sono vicini a noi, magari conosciamo qualche amico che ha il papà senza lavoro».
Non a caso, tra i doni portati all’altare all’offertorio, c’era anche una cesta di generi alimentari per i bisognosi, parte di una raccolta più vasta fatta dall’Istituto. L’Arcivescovo ha poi concluso dicendo: «Non sto ad interrogarvi per vedere se avete capito: so che siete intelligenti e vi ricorderete di vivere così il Natale».
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