“AbitUdine al confronto”: dall’Arcidiocesi un progetto per inclusione e crescita sociale tramite la cultura

L’arte e la cultura come motori di inclusione, dialogo, relazioni. Questo il cuore del progetto “AbitUdine al confronto”, promosso dall’Arcidiocesi di Udine, che sarà presentato venerdì 11 ottobre alle 17 nel Centro culturale “Paolino d’Aquileia” di Udine, in via Treppo 5/B. Nel progetto, la restituzione alla città della storica chiesa di Sant’Antonio abate (nella foto).

Aprire in città a Udine uno spazio d’incontro e confronto su temi di rilevante attualità, uno su tutti l’inclusione sociale tramite la valorizzazione del patrimonio artistico e culturale. Ecco “AbitUdine al confronto”, progetto che l’Arcidiocesi udinese promuove grazie al supporto del Museo diocesano e Gallerie del Tiepolo, con la partecipazione attiva della Fondazione Giovanni Santin onlus, della Fondazione Casa dell’Immacolata e dell’Auser di Udine, realtà partner del progetto.

Il progetto si articolerà in un ricco calendario d’eventi che coinvolgeranno la città di Udine fino al 2026.

 

L’11 ottobre la presentazione

Dopo i saluti dell’arcivescovo mons. Riccardo Lamba e delle autorità presenti, venerdì 11 ottobre sarà la conservatrice del Museo diocesano Dania Nobile a illustrare il progetto “AbitUdine al confronto”, mentre Alessandra Santin della Fondazione Giovanni Santin introdurrà la mostra “Preludio” – in apertura il giorno successivo, 12 ottobre, nel piano nobile del Museo diocesano e Gallerie del Tiepolo di Udine –, primo evento del progetto “AbitUdine al confronto”.

All’evento parteciperanno gli otto artisti protagonisti della mostra collettiva: Olimpia Biasi, Ludovico Bomben, Stefano Jus, Luigi Manciocco, Alberto Pasqual, Pierluigi Slis, Stefano Tubaro e Tamara Zambon.

Nel corso della presentazione interverrà Enrico Lucchese dell’Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli”, con una conversazione sul tema del confronto, cuore del progetto.

 

La chiesa di Sant’Antonio abate restituita alla città

Teatro delle future iniziative sarà la rinnovata chiesa-auditorium di Sant’Antonio abate, un gioiello che la città di Udine potrà nuovamente apprezzare dopo un lungo periodo di chiusura. La chiesa, che sorge accanto al Palazzo patriarcale udinese, è stata fondata nel 1354 ed elevata nel XVI secolo a chiesa patriarcale. La forma attuale è frutto degli interventi voluti dal patriarca Francesco Barbaro, poi trasformata nel 1731 dal patriarca Dionisio Dolfin e infine ultimata dal successore di questi, Daniele Dolfin, ultimo patriarca udinese.

La rigenerazione e riattivazione della chiesa permetterà di donare alla città di Udine un nuovo spazio di accoglienza sociale e culturale, un luogo per l’incontro e il confronto di pensieri, esperienze e arte. Attraverso mostre d’arte visiva, incontri di letteratura, interventi musicali, laboratori, conferenze, convegni, corsi di formazione, si affronteranno storie problematiche del passato e del presente che meritano visibilità e approfondimenti. In poche parole far crescere l’AbitUdine al confronto, all’incontro, al bisogno di condivisione e socialità tra tutte le persone che vivono la città come luogo vitale di benessere, conoscenza e solidarietà.

 

Il sostegno regionale e le partnership

Per sostenere il progetto l’Arcidiocesi di Udine usufruisce di un contributo concesso dalla Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia tramite il bando PR FESR 2021-2027 per la tipologia di intervento D6.1.1, “Incentivi per lo sviluppo di progetti volti a valorizzare il ruolo che i musei le collezioni artistico-culturali e altri prodotti culturali possono svolgere come attori dello sviluppo locale”.

Il progetto è realizzato con il supporto di tre partner: la Fondazione Giovanni Santin Onlus per la promozione, diff–usione e valorizzazione multidisciplinare dell’arte contemporanea; la Fondazione Casa dell’Immacolata per la costante presenza civica e l’impegno educativo maggiormente focalizzato sull’integrazione di minori stranieri; l’Auser, nella sezione di Udine, per i rapporti con la popolazione anziana e la particolare attenzione alle pari opportunità.

 

 

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