Messaggio dell’Arcivescovo per il Natale 2025

«Una Luce gratuitamente ricevuta e gratuitamente donata»: il testo integrale del Messaggio che mons. Riccardo Lamba rivolge alla Chiesa udinese e a tutta la cittadinanza in occasione del Santo Natale 2025.

Una Luce gratuitamente ricevuta e gratuitamente donata

Cari fratelli e care sorelle,

«Il popolo che camminava nelle tenebre vide una grande luce». Così il profeta Isaia (9,1) ci presenta il mistero della Grazia di Dio che si rende presente e opera efficacemente nel mondo anche a distanza di tanti secoli dalla nascita del Salvatore del mondo.

Questa luce non è effimera come i tanti fuochi d’artificio che, per alcuni minuti, nei prossimi giorni ci faranno stare con lo sguardo rivolto verso l’alto e stupiranno i bambini con i loro effetti speciali. Questa è la Luce eterna che sgorga dalla Santissima Trinità e non ha altro obiettivo che quello di illuminare ogni persona perché scopra e viva in pienezza la propria vocazione: lasciarsi amare da Dio Padre e amare Dio e i fratelli dello stesso amore con cui ci ama Gesù Cristo, Figlio suo.

Questa luce rifulge nelle tenebre in cui ci siamo sentiti immersi in tanti momenti della nostra vita personale e comunitaria e che sono espressione della paura di un futuro incerto, di relazioni instabili, di essere oggetto di violenza e di essere umiliati nella nostra umana dignità. In questa situazione di oscurità appare la Grazia di Dio, apportatrice di salvezza per tutti gli uomini: è la certezza che Dio ci ama per primo e non permetterà mai che la nostra esistenza sia sopraffatta dalle tenebre del peccato e della morte.

In questi giorni, attraverso tanti eventi di preghiera e di riflessione, tante manifestazioni artistiche, culturali e di solidarietà, ci prepareremo a far memoria viva del mistero del Santo Natale.

In questi giorni, grazie alla collaborazione dei gruppi scout della nostra Arcidiocesi, nelle vostre comunità, nelle vostre famiglie, negli ambienti di lavoro, di studio e di cura delle persone fragili, sta arrivando la “luce di Betlemme”, piccolo segno che rimanda a quella grande Luce che è il nostro Signore Gesù Cristo.

Mentre ci avviamo verso la conclusione dell’anno giubilare, accogliamo questi piccoli segni come semi di speranza gratuitamente ricevuti e, proprio per questo, gratuitamente offerti a chi incroceremo nei percorsi delle nostre vite, per incontrare il Salvatore e far sì che la nostra vita sia sempre più riflesso della Sua Luce.

Bon Nadâl a ducj voaltris e a lis vuestris fameis!

+ Riccardo Lamba
Arcivescovo di Udine

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