La ricorrenza del quarantesimo anno dalla morte di mons. Guglielmo Biasutti offre l’occasione per rendergli omaggio. Intellettuale, filantropo, vivace nelle opere sociali, è un rappresentante del clero diocesano che per molti aspetti incise nella nostra storia e le cui iniziative di carità e di promozione umana sono presenti e vivaci. Molteplici gli aspetti della sua poliedrica personalità nell’avvicendarsi della storia friulana, soprattutto nell’epoca cruciale del secondo dopoguerra.
Il convegno
La sessione della mattina si aprirà alle 9.30 con il ricordo del nipote, già sindaco di Forgaria. Daranno inizio alle relazioni due apporti di studiosi dell’Università degli Studi di Udine: uno sguardo sulla vita e l’opera di Biasutti proposto da Matteo Venier, cui seguirà l’intervento di Shaban Zanelli che verterà sulla tesi che il giovane Biasutti nel 1931 sostenne nella storica università cattolica di Filosofia di Lovanio sulla questione della morale e della politica di Giovanni Gentile.
Mons. Sandro Piussi, direttore di Biblioteche e Archivi diocesani, delineerà il quadro delle vicende socio-politiche che caratterizzarono la diocesi dal ventennio fascista al secondo dopoguerra quando più intensa e incisiva fu l’azione di Biasutti. Le creazioni della sua azione di carità e di promozione umana e sociale grazie alla ricerca di Fabiana Iaconcig saranno illustrate da Francesco Cojaniz, attuale direttore del Piccolo Cottolengo di Santa Maria la Longa.
È questo un aspetto fondamentale della vita e del sentire cristiano di Biasutti: la carità intesa e riscoperta nella sua concezione più propriamente teologica e metafisica e nella sua valenza di virtù, da cui derivano la creazione della “Casa Ozanam” per gli ex carcerati di Udine, dell’Istituto Giacomo Bearzi in Planis, sempre a Udine, dal 1939 affidato ai Salesiani, del “Piccolo Cottolengo” a Santa Maria la Longa. Insieme ad altri sacerdoti del clero friulano, Biasutti fu quindi protagonista nelle opere della carità.
Concluderà la mattina Alessio Persic, docente all’Università Cattolica di Milano, che delineerà un aspetto non secondario, e ancora
stimolante, di Biasutti storico dei primordi del cristianesimo aquileiese.
La sessione pomeridiana, dalle ore 15, sarà dedicata a Biasutti storico locale e promotore nelle indagini biografiche di figure significative della civiltà cristiana friulana, quali Concetta Bertoli e Luigi Scrosoppi, uomo della carità la cui ricostruzione della vita fu affidata a Biasutti dalle Suore della Provvidenza con la finalità di intentarne la causa di beatificazione.
Alla ricerca storica Biasutti si dedicò completamente dopo il 1950, quando successe a Giuseppe Vale quale bibliotecario e archivista
arcivescovile. Carla Pederoda, della Biblioteca del Seminario, delineerà i caratteri del suo lavoro di ricercatore e di storiografo, la formazione e il suo metodo di ricerca. Gli inediti presenti nella Biblioteca del Seminario di Udine saranno presentati da Andrea Bresolin, dello “Studio Teologico Celso Costantini” di Pordenone. La parte della pubblicistica friulana sarà ricordata da Ivan Portelli, presidente dell’Istituto Storia Sociale di Gorizia.
Biasutti compose anche un ponderoso e ricco schedario onomastico e topografico: Federico Vicario, presidente della Società Filologica Friulana, lo porrà a confronto con lo schedario onomastico riunito da Giovanni Battista Corgnali (Reana del Rojale, 1887 – Udine, 1956) che fu direttore delle Biblioteche civiche di Udine. I due strumenti restano tutt’ora fondamentali per la ricerca delle fonti sulla storia del Friuli.
Partendo dall’altra fondamentale pubblicazione di Biasutti edita da Arti Grafiche Friulane nel 1976 “Forgaria, Flagogna, Cornino, San
Rocco”, Enos Costantini della Società Filologica Friulana concluderà con un intervento sulla buona pratica di fare ricerca onomastica.
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