La celebrazione del 23 marzo sarà animata dalle stesse comunità immigrate, grazie a letture, preghiere e canti nelle proprie lingue di origine; a conclusione si svolgerà una breve adorazione eucaristica, un modo per esprimere la comunione e l’universalità della cattolicità nella quale nessuno è straniero.
Una presenza forte in città. Con alcuni appuntamenti diocesani
La Chiesa di San Pio X in via Mistruzzi a Udine (nella foto) è stata scelta perché ospita ordinariamente le celebrazioni di diverse comunità immigrate. Altre chiese frequentate da persone immigrate sono, in città a Udine, la Beata Vergine del Carmine, San Gottardo, il Santuario della Beata Vergine delle Grazie, la Cattedrale e la Chiesa della Madonna della Neve (in via Ronchi).
Molte persone, specialmente se insediate da diversi anni nel territorio, fanno riferimento direttamente alle diverse parrocchie. Anche per far sì che queste persone non perdano il radicamento con le comunità di origine, durante l’anno l’Ufficio migrantes propone due celebrazioni eucaristiche nei “tempi forti” (in Avvento e, appunto, in Quaresima) e la festa per la Giornata del Migrante e Rifugiato a fine settembre. Ritrovarsi assieme a connazionali, pregando nelle proprie lingue assieme a quella italiana, è un modo efficace per favorire al contempo sia l’integrazione, sia i valori della terra di origine, due movimenti che favoriscono un arricchimento reciproco.
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