Indicazioni per l’Avvento e il Natale: l’Arcivescovo scrive ai sacerdoti

L'Arcivescovo mons. Mazzocato ha inviato ai sacerdoti una nuova missiva contenente alcune ulteriori indicazioni pastorali in vista della seconda parte dell'Avvento e delle celebrazioni natalizie. La versione integrale della Lettera sarà pubblicata sul numero de La Vita Cattolica del 16 dicembre 2020.

Mons. Mazzocato esordisce ricordando i sacerdoti defunti negli ultimi giorni per le complicanze date dal COVID-19. «Questi anziani presbiteri, con le loro caratteristiche personali, sono stati per il nostro Presbiterio dei testimoni credibili di spiritualità sacerdotale e di passione pastorale», si legge. «Teniamoli presenti nella nostra preghiera e nella celebrazione della S. Messa, affidandoli alla misericordia del Padre con affetto e riconoscenza. Mentre preghiamo per loro, educhiamo le nostre comunità a ricordare i loro cari che ci hanno lasciato».

 

Novena e celebrazioni natalizie

Osservando scrupolosamente le norme sanitarie, l’Arcivescovo esorta i sacerdoti ad assicurare «nelle comunità le celebrazioni proprie e tradizionali di questo tempo liturgico: le S. Messe, la novena, il “missus”, la benedizione dell’acqua, la benedizione della frutta, ecc.». Mons. Mazzocato indica anche alcune attenzioni peculiari per queste celebrazioni, esortando a svolgere «celebrazioni curate e dignitose anche con il contributo fondamentale del canto». Si rimanda alle precedenti note per quanto riguarda i cori parrocchiali.

Pensando alle celebrazioni eucaristiche in generale, l’Arcivescovo raccomanda «quelle iniziative che favoriscono la partecipazione dei bambini, ragazzi e giovani e delle loro rispettive famiglie. Nelle parrocchie in cui sono state proposte, ci sono state risposte incoraggianti».

Si esorta a celebrare la S. Messa del Natale “in nocte” «verso le 20-20.30, per permettere il rientro in casa entro le 22».

 

La confessione: nelle case di riposo è permessa l’assoluzione generale

Le feste del Santo Natale sono per molti cristiani un appuntamento tradizionale per vivere il Sacramento della Riconciliazione, che l’Arcivescovo incoraggia nuovamente pur con le dovute precauzioni: «raccomando vivamente di avere tutte le attenzioni necessarie per evitare forme di contagio: ci sia una stanza ampia, aerata e isolata in modo che non si senta il colloquio tra confessore e penitente; ambedue usino le mascherine e di tengano ad almeno un metro e mezzo di distanza; possibilmente si inserisca tra i due un divisorio di plexiglas; non si usino foglietti comuni con altri penitenti».

Una situazione particolare si presenta nelle case di riposo dove non è possibile, allo stato attuale, celebrare il Sacramento della Riconciliazione in forma individuale. Dopo aver consultato anche gli altri vescovi della Regione, mons. Mazzocato concede «la possibilità, dal 16 dicembre 2020 al 6 gennaio 2021, di seguire la forma terza del Rituale della Penitenza che prevede anche l’assoluzione generale». Per amministrare il Sacramento in questa forma, l’Arcivescovo ricorda come sia «necessario un dialogo costante con la direzione delle case di riposo per far comprendere il diritto degli ospiti ad avere un’assistenza spirituale e concordare le modalità possibili».

 

Due appelli conclusivi

Al termine della lettera, l’Arcivescovo esorta i sacerdoti e tutti i fedeli a essere «noi per primi a mostrare un rigoroso senso di responsabilità nel rispettare le norme sanitarie richieste».

Accanto a questo richiamo alla responsabilità, non manca un ulteriore appello alla preghiera a Maria, venerata come Vergine delle Grazie: «chiediamo la sua materna intercessione perché cessi questa tribolazione e perché ci sia un’occasione di purificazione e di rinnovamento della vita personale nostra e dei cristiani e delle nostre comunità».

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