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Una ricca serie di eventi che culmineranno domenica 25 maggio con la tradizionale processione con la statua del Santo. Due incontri per conoscere più a fondo San Gottardo vescovo, patrono della comunità, e la storia della chiesa a lui intitolata.
In programma anche due speciali incontri che offriranno ai “sangottardesi” , ma non solo , l’opportunità di conoscere più a fondo il Santo patrono della comunità e la storia della propria chiesa. Il primo è in programma giovedì 22 maggio sul tema “La storia, la figura e i luoghi in cui ha vissuto e prestato la sua opera San Gottardo”, relatore il prof. Gabriele Caiazzo; il secondo appuntamento è fissato per la serata successiva, venerdì 23 maggio, e presenterà “Gli aspetti architettonici della chiesa di San Gottardo dalle origini fino ai giorni nostri”, grazie alla relazione dell’arch. Giovanna Boscaino. Ambedue gli incontri si tengono all’interno della Chiesa parrocchiale con inizio alle ore 20.45.
In occasione del centenario della riapertura al culto della sua Chiesa, la Parrocchia udinese di San Gottardo propone alla comunità una significativa e ricca serie di eventi che avranno il loro clou domenica 25 maggio festa di San Gottardo, vescovo a cui la chiesa di via Cividale è intitolata. Già sabato scorso 17 maggio è stata inaugurata la Mostra fotografica: “Una chiesa una comunità. San Gottardo 1914-2014” nell’aula situata sotto la scuola materna “Giovanni XXIII” di via Cividale 650 – aperta ogni giorno dalle 16 alle 19 fino alla fine del mese – dove documenti, fotografie e diapositive forniscono dati storici sull’evoluzione della chiesa, della comunità parrocchiale e dell’intero quartiere.
Si arriva così alla grande “festa di San Gottardo” di domenica 25 maggio quando alle 19 si svolgerà la tradizionale processione con la statua del Santo, accompagnata dalla banda musicale. Seguirà, sotto il tendone allestito per l’occasione, un momento di festosa convivialità aperto a tutti coloro che desiderano concludere la giornata in serena, gioiosa e amicale compagnia.
La storia della Parrocchia
Il 7 giugno prossimo ricorreranno i 100 anni dalla riapertura al culto – dopo la chiusura in seguito all’occupazione napoleonica – della chiesa di San Gottardo e la comunità alle porte di Udine si prepara – con una mostra, conferenze e celebrazioni – a solennizzare questa ricorrenza, che fa memoria di un evento che, afferma il parroco, don Roberto Gabassi, «è considerato il primo passo verso la definizione dell’identità stessa della comunità di San Gottardo»
La chiesa ha radici molto antiche. Le prime testimonianze risalgono al 1335 quando il patriarca Bertrando la consacrò a San Gottardo e la affidò ai Monaci Camaldolesi (prima era abitata da eremiti). Nel 1454 divenne lazzaretto per gli appestati. I monaci si trasferirono e la chiesa venne affidata alla Confraternita di San Gottardo. Migliaia le persone che vi passavano ogni anno, anche perché divenne luogo di quarantena per chi entrava in città. La chiesa, per questo, fu considerata troppo piccola e tra il 1625 e il 1642 venne costruita l’attuale. Eretta a cappellania e affidata alla confraternita di San Gottardo, la chiesa venne però chiusa al culto nel 1810, con l’occupazione napoleonica del Friuli che, ricorda il prof. D’Arrigo, comportò la soppressione di ordini e confraternite religiose. L’area – assieme al lazzaretto – divenne accampamento francese e la chiesa deposito di munizioni, venendo spogliata di molti suoi beni, tra cui anche il pavimento. Con il ritorno degli austriaci, nel 1813, l’«ente chiesa di San Gottardo» venne incamerato dal Governo austriaco che, nel 1843, lo vendette al pubblico incanto. Così, la proprietà passò prima a Pietro Antivari, poi alla figlia Nina la quale, sposatasi con Giovani Antonio Mauroner, portò in dote i terreni e la chiesa. L’edificio divenne deposito per le attrezzature agricole. Cosicché gli abitanti di San Gottardo, desiderosi di avere un loro luogo di culto, pensarono di costruire una chiesa nuova sull’incrocio con via Morosina. Alla fine, prosegue D’Arrigo, giunse provvidenziale la generosa offerta di Giuliano Mauroner, figlio di Antonio e Nina, che con atto notarile, il 16 aprile 1914, fece una donazione in perpetuo alla popolazione di San Gottardo sia della chiesa che dei fondi annessi. Fondamentale fu l’opera di intermediazione di mons. Pietro Dell’Oste, parroco delle Grazie, sotto la cui giurisdizione ricadeva allora San Gottardo. Seguirono i lavori di ripristino e la chiesa fu inaugurata il 7 giugno del 1914. Successivamente la diocesi eresse la chiesa a cappellania e, nel 1955, a parrocchia.
Un senso di identità, quello di San Gottardo che «è tuttora molto forte», afferma don Gabassi. Senso di identità ancora legato alla parrocchia, la quale, attualmente, condivide il parroco con Gesù Buon Pastore e Sacro Cuore, rette da don Gabassi, con il vicario parrocchiale, don Giuseppe Marano. «La parrocchia resterà sempre un punto di riferimento, anche se l’identità va ripensata in termini più aperti, di comunione con altre comunità», conclude don Gabassi.
25/05/2014 11:24
25/05/2014 11:24
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