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Domenica 28 giugno, alle 16.30, nella chiesa parrocchiale di San Giorgio di Comegliàns le comunità cristiane di Ravascletto, Zovello, Comegliàns e Tualis, si stringeranno a don Guido Mizza nel 50° della sua ordinazione presbiterale avvenuta il 29 giugno del 1965, per la preghiera e l’imposizione delle mani dell’allora arcivescovo di Udine, mons. Giuseppe Zaffonato.
Originario di Pagnacco, don Guido ha iniziato il suo ministero nella parrocchia di San Daniele come cooperatore del parroco mons. Egidio Fant, impegnandosi soprattutto in mezzo ai giovani. Esperienza particolarmente esaltante i cui ricordi sono ancora vivi. Dopo alcuni anni viene inviato a Cave del Predil quale cappellano dei minatori, incarico che gli ha permesso di conoscere e di condividere la realtà dura del mondo del lavoro con le sue problematiche e, in seguito, diventa cappellano presso l’ospedale civile di Udine. Un’esperienza che lo ha particolarmente segnato e accompagnato nelle varie situazioni in cui si è svolto il suo ministero. Nel 1980 l’arcivescovo mons. Alfredo Battisti lo invia come parroco in Carnia a Ravascletto, successivamente a Zovello e, qualche anno dopo, anche a Comegliàns e Tualis, dove continua ad essere pastore condividendo le fatiche di chi vive in montagna, ma anche le qualità e le risorse.
Diventato sacerdote quasi alla chiusura del Vaticano II, don Guido ha messo a frutto i suoi talenti per rendere attuali le grandi linee del Concilio, privilegiando l’esperienza liturgica quale momento sorgivo della vita pastorale e puntando al cammino comune di comunità cristiana chiamate ad essere sorelle nell’annuncio coraggioso del Vangelo ai grandi e ai piccoli, giovani e meno giovani, e nel tentativo di rispondere alle sfide del nostro tempo. Un’azione pastorale aperta e cordiale con chi viene dal di fuori, ma mai distratta rispetto alla storia, alla cultura e alla lingua del luogo, aspetti questi particolarmente presenti nel quotidiano impegno di pastore.
Il grazie delle sue comunità (Monai, Salârs, Zuviel, Comeliàns, Tualias, Naiarêt, Mieli, Povolâr e Maranzanas, Runcja e Cjalgjarêt): «Grazie di cûr! O preìn par lui par che il Signôr lu compagni a lunc te sô mission. Ad multos annos, siôr plevan!».
28/06/2015 12:38
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