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Domenica 8 giugno, la Comunità di Paparotti si ritroverà in festa per ricordare i 20 anni della nascita della “sua” chiesa dedicata a Sant’Anna. Lo farà, in unione con l'attuale parroco don Pier Paolo Costaperaria, partecipando a una solenne concelebrazione che si terrà alle 19.00 impreziosita dalle voci del coro Ana di Talmassons (all'organo il maestro Beppino Tullio), cui seguirà la cena comunitaria in sala parrocchiale.
Un momento importante che sintonizzerà nuovamente la gente con le atmosfere di vent'anni fa, rievocando – e rinnovando – momenti di gioia, di speranze e di propositi per dare un'anima a un corpo sociale bisognoso di cementarsi per diventare Comunità, di fondere le diversità nella sintesi spirituale rappresentata dalla nuova chiesa.
Un po’ di storia. Il 25 giugno 1994, finalmente liberata dalle impalcature, poteva mostrarsi alla città, in tutta la sua svettante bellezza, la nuova chiesa di Paparotti. Un lungo percorso – solennizzato con la posa della prima pietra il 9 settembre 1989 – si compiva, premiando la determinazione e la fiducia di un gruppo di visionari raccolti inizialmente attorno ai parroci don Diego Armellini e don Vittorino Ghenda. E poi stretti attorno al compianto don Giuseppe Lavia, il mitico don Beppino, il quale divenne il traino di un progetto (qualcuno, allora, lo ritenne fin troppo ambizioso, salvo poi ricredersi) che avrebbe dato al più giovane dei quartieri udinesi, popolato da oltre 2 mila abitanti, un centro di aggregazione religiosa e sociale, in alternativa alla deliziosa ma angusta Cappella Spezzotti. Progettata dall'architetto Gianpiero Mingotti, quella di Paparotti è la più caratterizzata tra le chiese «moderne» del Friuli.