Codroipo celebra i 50 anni di don Luigi Del Giudice: «Guardo avanti, non c’è retromarcia nella vita»

giovedì 26 Giugno

Domenica 29 giugno sarà una giornata di gioia per la cittadina codroipese: la comunità si stringerà con affetto attorno a don Luigi Del Giudice per festeggiare i suoi cinquant'anni di vita sacerdotale. Per ringraziare il Signore di questo grande traguardo, sarà celebrata una Santa Messa in Duomo alle 10.00, cui seguirà un momento di festa in Oratorio.

 

Don Luigi nacque a Rivolto nel 1937 e venne ordinato sacerdote nel Duomo di Codroipo il 28 giugno del 1964. Iniziò a prestare servizio, per cinque anni, come cappellano a Precenicco e insegnando nel polo scolastico superiore di Latisana. Nel ‘69 e per i tre anni successivi a Majano. Dal 1972 al 1982 è stato collaboratore a Udine, nella parrocchia di San Gottardo per poi diventare nel 1982, e fino al 1994, parroco di Variano.

 

«Dai primi anni Settanta – spiega don Del Giudice in un'intervista a Luca De Clara – e fino al ritiro in quiescenza ho sempre insegnato religione all'Istituto magistrale “Percoto”: ricordo che mi diedero, a conclusione di quel lungo periodo di docenza, addirittura la medaglia d'oro. L'insegnamento è un'esperienza che mi ha arricchito tantissimo… Dopo sono ritornato qui a Codroipo: ho pensato che potevo dare ancora qualcosa». E rispetto alla parola «fedeltà» spiega: «La mia è una fedeltà in continua costruzione: è come per la maturità della persona, si è sempre in cammino. È un tema che riscopro costantemente soprattutto nel corso delle confessioni. È proprio lì, nell'incontro, nel colloquio spirituale che sento di esercitare in modo sapiente il mio ministero, in maniera conforme alle necessità delle persone. Alla confessione, infatti, si accosta chi cerca tra le tante parole, una parola di verità. È un esame di coscienza continuo anche per me: mi fa riflettere su me stesso e sul mio aiutare il cristiano a maturare nella fede». Quando De Clara gli chiede del suo rapporto con il tempo le parole sono di speranza: «Il tempo è sempre diverso e mi mette nella situazione di riprendermi e di ripartire sapendo che non sono mai solo. Chi mi ha chiamato è con me. Il tempo è una realtà che devo scoprire ogni giorno. È una dimensione (una presenza dinamica) che mette in me il desiderio di continuare a camminare. Guardare troppo al passato ti fa inciampare: bisogna guardare sempre avanti. Il passato non lo puoi avere, è un freno: sono il presente e il futuro che devono interessarci. Non c'è retromarcia nella vita e se ti fermi perde senso tutto».

 

26/06/2014 15:28
26/06/2014 15:28
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