Terremoto in Nepal, domenica 17 maggio colletta nazionale della Cei in tutte le Parrocchie

Una colletta per la popolazione del Nepal: è l’iniziativa promossa dalla Conferenza episcopale italiana, a cui aderisce anche la Diocesi di Udine, che ha chiesto a tutte le parrocchie di destinare le offerte raccolte durante le funzioni di domani, domenica 17 maggio, all’emergenza umanitaria seguita al terremoto e aggravata dall’imminente arrivo dei monsoni. Si tratta di un gesto importante che richiama alla solidarietà concreta, mosso dalla straordinaria gravità del sisma e che segue lo stanziamento da parte della Cei di tre milioni di euro dai fondi dell’otto per mille, disposto già all’indomani del sisma.
 
«Mentre continua purtroppo a salire il numero dei morti – ha detto mons. Luigi Bressan, presidente di Caritas Italiana – vogliamo, come Chiesa italiana, far sentire la nostra vicinanza alla popolazione del Nepal, nella preghiera e nella solidarietà concreta. Come in ogni emergenza è altrettanto importante una pianificazione e organizzazione degli aiuti per rispondere in modo mirato alle esigenze delle famiglie colpite. Sono certo che anche questa volta ci sarà una risposta generosa del popolo italiano». Anche per questo Caritas Italiana ha dislocato in questi giorni in Nepal un suo operatore.
 
Il bilancio del sisma
Sono ad oggi oltre 8.000 le vittime accertate e oltre 20.000 i feriti, ma il bilancio è sempre provvisorio, del sisma di magnitudo 7,9 che ha colpito lo stato asiatico del Nepal nella mattina del 25 aprile, con epicentro tra la capitale Kathmandu e la città di Pokhara, e delle successive forti scosse. Altissimo anche il numero dei dispersi sotto le macerie, in una zona dall’alta densità di popolazione ed in cui le costruzioni sono spesso fatiscenti. Anche nei Paesi circostanti le forti scosse sono state avvertite in modo distinto.
 
Il 12 maggio un’altra fortissima scossa di terremoto ha di nuovo interessato tutto il Paese e provocando ulteriori decine di vittime  e più di 2.000 feriti. La scossa è stata avvertita distintamente nella capitale costringendo le persone ad abbandonare gli edifici e trovare rifugio negli spazi aperti.
 
L’azione di Caritas
Caritas è presente in Nepal ed è sostenuta negli interventi da Caritas India e da tutta la rete Caritas. Dopo essersi concentrati sugli aiuti agli sfollati nella capitale, da giorni dei team Caritas hanno raggiunto alcune zone più periferiche come Gordkha, Sindhupalanchowk, Nuwakot, Lamjung, Rasuwa, Dhadhing, Kavre e Okheldhuga. 
 
Caritas Nepal ha poi lanciato un piano di intervento organico in favore di 20.000 famiglie (circa 100.000 persone) per i prossimi due mesi, con un costo di oltre 2,5 milioni di euro. Il piano prevede la distribuzione di:
– kit per alloggi temporanei: teloni, corde, materassini, coperte;
– kit di generi non alimentari di prima necessità (lampade ad energia solare, taniche, secchi, pentole e utensili da cucina);
– pastiglie per la potabilizzazione dell’acqua;
– kit igienico-sanitari.
L’intervento è rivolto alle famiglie che le cui abitazioni sono crollate o sono state severamente danneggiate, con priorità per le più vulnerabili quali: donne capofamiglia, minori non accompagnati e disabili. Caritas Nepal prevede anche un accompagnamento e attività di formazione nell’utilizzo dei materiali forniti, oltre che un monitoraggio successivo, anche al fine di prevenire abusi e sfruttamento soprattutto nei casi di maggiore vulnerabilità. Si sta inoltre predisponendo la raccolta dei bisogni per la fornitura di sostegno psicosociale e per l’impostazione di un successivo piano di ricostruzione e riattivazione socio-economica.
 
Per chi vuole contribuire concretamente
Anche la Caritas diocesana di Udine si sta mobilitando per alleviare le sofferenze della popolazione nepalese e dare dunque un fattivo contributo per far fronte all’emergenza. Chi volesse contribuire può farlo con una donazione: Ccp 51029056 e Ccb presso Unicredit IBAN 45U 02008 12310 000001515712, intestati a Centro Caritas dell’Arcidiocesi di Udine onlus.
 

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