Si ricorda il card. Pironio, nel 50° anniversario di ordinazione episcopale

Dopo un momento di preghiera e il saluto delle autorità, la figura e l’opera del card. Pironio, «uomo della speranza», sarà tratteggiata da mons. Fernando Vergez, vescovo titolare di Villamagna di Proconsolare e segretario del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano, già segretario del cardinale di origini friulane. L’incontro, moderato dal vicario generale dell’Arcidiocesi di Udine, mons. Guido Genero, proseguirà con la proiezione di un dvd che, attraverso una sequenza fotografica, presenterà i momenti salienti della vita sacerdotale del card. Pironio. Quindi spazio ad alcune testimonianze di persone che porteranno il loro ricordo del prelato. Infine, alle 19, sarà celebrata una S. Messa di suffragio per il prelato, molto legato al Friuli, che visitò molteplici volte. Ebbe intensissimi rapporti non solo con il paese natale dei genitori, Percoto, ma con l’intera realtà ecclesiale friulana. «Amava il Friuli – ricorda Fausto De Sabata del Gruppo “Amici del cardinale E.F. Pironio” -. Negli ultimi dieci anni di vita trascorse le ferie sempre a Ravascletto. Con noi parlava friulano e cantava le villotte che gli aveva insegnato sua madre». Un legame, quello con il Friuli, che è raccontato nella pubblicazione «Con l’anima in Friuli. Il Card. Eduardo Francisco Pironio» a cura di Ferruccio Tassin, edito dal Gruppo «Amici del card. Pironio». Il libro, che sarà presentato nell’incontro a Castellerio, getta uno sguardo sulla figura del prelato, con la speranza di farlo conoscere soprattutto ai friulani e al Friuli che ha tanto amato.

L’incontro, promosso nel 50° anniversario di ordinazione episcopale di Pironio, sarà l’occasione per fare il punto sulla causa di beatificazione del cardinale, promossa nella diocesi di Mar del Plata (della quale Pironio fu vescovo) già nel 2003, appena trascorsi i 5 anni dalla morte (avvenuta il 5 febbraio 1998), come prescrive il diritto canonico. Analoga iniziativa venne intrapresa il 13 giugno 2006 dal vicariato di Roma (nel quale Pironio ha vissuto stabilmente nei 23 anni in cui ha ricoperto importanti incarichi nella Curia romana), con un decreto del cardinal vicario Camillo Ruini. «Sono all’esame della commissione competente le grazie attribuite all’intercessione del cardinale», afferma De Sabata.
 
 

La vita del Card. Pironio

 
Nato a Nueve de Julio, in Argentina, nel 1920, Eduardo Francisco Pironio era il 22° figlio di Enrica Rosa Buttazzoni e di Giuseppe Pironio, entrambi emigranti friulani di Percoto. Aveva imparato a pregare in friulano, come lui stesso raccontava, fiero delle sue origini.
Ordinato sacerdote nel 1943, divenne professore di seminario, vicario generale della sua diocesi di origine, Mercedes-Lujan (1959/’60), rettore del seminario di Villa Devoto, nell’arcidiocesi di Buenos Aires (1960/’64). Successivamente venne nominato vescovo di Mar del Plata e assistente nazionale dell’Azione cattolica argentina, iniziando così la sua collaborazione con i laici. Inoltre, salì ai vertici dell’episcopato latino-americano in anni di grande fermento ricoprendo prima la carica di segretario (1967/’72) e poi quella di presidente (1972/’75) del Celam (il Consiglio episcopale latino-americano). Nella veste di segretario del Celam fu anche segretario della celebre Conferenza di Medellin del 1968, nella quale si cercò di tradurre il Vaticano II nel contesto dell’America Latina. Nel 1975 Paolo VI lo volle a Roma come proprefetto, e poi prefetto, della Congregazione per la vita consacrata e nel 1976 lo creò cardinale. Giovanni Paolo II lo chiamò nell’aprile 1984 a presiedere il Pontificio Consiglio per i laici. Proprio mentre nascevano le Giornate mondiali dei giovani, di cui Pironio fu tra i principali organizzatori.
Amico dei giovani, fu «uomo di speranza, felice di essere al servizio della Chiesa, di mettersi a disposizione degli altri», ricorda De Sabata.

Segui l'Arcidiocesi di Udine sui social

Facebooktwitterrssyoutubeinstagram

Vuoi condividere questo articolo?

Facebooktwittermail