«Regina dell’Adriatico, dacci ancora tante giornate di sole!»

L’invocazione dell’amore di Cristo, l’unica luce in grado di squarciare le tenebre dell’esistenza umana; e l’invocazione alla Vergine Maria, «Regina dell’Adriatico, che ci doni ancora tante giornate di sole, perché la stagione turistica non finisce oggi». Con queste due intenzioni, esplicitate rispettivamente dall’Arcivescovo di Udine, mons. Andrea Bruno Mazzocato, e dal parroco don Angelo Fabris, la comunità cristiana di Lignano domenica sera 31 agosto ha celebrato la consueta Messa di ringraziamento per la stagione turistica, ancora lungi dall’essere terminata ma che ha ormai superato il suo apice agostano. La liturgia si è conclusa con la deposizione da parte dei vigili del fuoco,  con l’ausilio di una autoscala, di una corona di fiori ai piedi della statua della Madonna che campeggia all’apice della facciata della chiesa di Sabbiadoro. Presenti molte autorità civili e militari, in primis il sindaco Luca Fanotto.


«La luce è venuta nel mondo ma le tenebre non l’hanno accolta»: è partito dal prologo del Vangelo di Giovanni l’Arcivescovo mons. Mazzocato per sviluppare la sua omelia. «Abbiamo ascoltato nel Vangelo Gesù annunciare che è arrivato il momento dello scontro tra la luce, che è Lui stesso, e le tenebre che vogliono spegnerla. L’amore è la luce che illumina ogni uomo. Un gesto d’amore ci rende sorridenti, un gesto di dispetto ci rende scuri. Questo accade a tutti, dai bambini appena nati agli anziani. L’amore è la luce che illumina il mondo e Gesù è venuto a portare questa luce». E ai suoi discepoli Gesù dice di percorrere la sua stessa strada: «Se qualcuno vuol venire dietro a me rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua», recitava il Vangelo del giorno. Non è affatto teoria: «Prima di venire qui ho parlato con una donna madre di 5 figli – ha raccontato mons. Mazzocato – che vive tempi molto difficili, sia per la fatica di allevare i figli sia nel rapporto col marito. Tante volte le verrebbe da mollare tutto. Però è una donna cristiana e questa sera le ho detto: “Prendi la tua croce. Rispondi allargando il tuo cuore! Ai figli che non ti capiscono, allarga il cuore! Al marito che non ti viene incontro, allarga il cuore! Ti sembrerà di perdere la vita, ma così vivrai un amore forte per loro e questa è la vita”. Anche Gesù sembrava debole in croce, ma era forte. E anche noi dobbiamo avere pazienza quando ci verrebbe da reagire, da dire “adesso basta!”. Quando ci verrebbe da attaccare invece di perdonare».


Infatti ci sono tante forze contro l’amore. “E Gesù – ha ricordato l’Arcivescovo – per fare trionfare la sua luce deve soffrire molto fino a morire. Ma a chi lo schiaffeggia risponde senza reagire; a chi lo flagella porta pazienza, a coloro che sotto la croce lo insultano dice: “Padre perdonali perché non sanno quello che fanno”. Gesù porta la luce dell’amore, solo amore. Apparentemente è più debole, perché gli altri possono fare di Lui quello che vogliono, ma in realtà è il più forte, perché di fronte a tutti gli attacchi del male non cede, continua solo ad amare. Non restituisce male. Restituisce bene al male e in questo modo distrugge le tenebre. Gesù è fortissimo di un amore che non cede mai, nemmeno di fronte alla morte, perché dopo tre giorni risorgerà».


Non si tratta di viltà: «Se uno subisce e si arrabbia dentro è debole, ma se uno allarga il cuore e nonostante le miserie, le cattiverie e le debolezze del prossimo allarga il cuore, lui diventa forte dell’amore di Gesù e la luce entra nelle tenebre del cuore di un’altra persona. E così realizziamo la nostra vita e guadagniamo la vita di un’altra persona. Il Signore ci aiuti a seguirlo sulla sua strada verso Gerusalemme».

 

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