Si rinnova sabato 13 maggio, in tutta la Diocesi, il tradizionale appuntamento con la raccolta annuale degli indumenti usati, promossa ed organizzata dalla Caritas diocesana di Udine. È in fase di ultimazione la consegna in tutte le parrocchie dell materiale informativo e i sacchetti gialli, la loro distribuzione capillare, di famiglia in famiglia, è stata possibile grazie alla preziosa rete sul territorio di volontari.
Cosa si raccoglie? E dove finiscono i vestiti?
Si raccolgono abiti, maglieria, biancheria, cappelli, coperte, scarpe, borse giocattoli e pelouches. Quanto raccolto viene caricato in appositi cassoni collocati in determinati punti del territorio e poi conferito nella zona di Prato, per essere acquistato dalla ditta Tesmapri. Qui il materiale viene sottoposto a selezione e destinato al riciclo o al riutilizzo. I capi in buono stato vengono riutilizzati come indumenti. È evidente dunque che la qualità dei capi donati determina il controvalore corrisposto alla Caritas dalla ditta.
Cosa si sostiene con i fondi raccolti?
Anche quest’anno il ricavato della raccolta sarà destinato alla mensa diocesana «La Gracie di Diu»: nel 2016 questi fondi hanno garantito la copertura di 1/3 delle spese sostenute nell’intero anno. È importante ricordare che la mensa garantisce oltre 300 pasti al giorno (circa 200 a pranzo e 100 a cena) a persone in difficoltà che altrimenti non avrebbero modo di procurarsi un pasto caldo. La struttura si rivolge a persone, italiane e straniere, spesso senza dimora e/o senza reddito e senza risorse. Nello stile proprio della Caritas, al di là del cibo, la mensa si propone come luogo di ascolto e di relazioni significative e umanizzanti, diventando spesso il primo luogo di accesso alla rete dei servizi Caritas e del territorio.
Va evidenziato con gratitudine come il servizio «La Gracie di Diu» sia reso possibile grazie alla generosità di tanti donatori e di tanti volontari. Sono, infatti, numerose le donazioni di generi alimentari, nonché materiale da cucina e stoviglie, da parte di supermercati, mercato ortofrutticolo, Banco alimentare, agricoltori e anche singoli cittadini.
A gestire l’accoglienza e la quotidianità del servizio tante persone: 4 cuochi, 8 operatori e oltre 130 volontari.
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