
Il primo si è concretizzato nell’analisi dei dati quantitativi forniti dalla sede regionale dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli unitamente a quello disponibili in modo ufficiale della stessa. La realtà regionale è stata analizzata con particolare riferimento al fenomeno delle slot machines. La riflessione conclusiva che completa l’analisi dei flussi finanziari di denaro rappresenta l’ultima sezione della presente pubblicazione ed è intitolata “I flussi di denaro del gioco”.
Il secondo filone di ricerca consiste nell’osservazione partecipante di alcuni luoghi di gioco che contengono slot machines (sale dedicate e bar), al fine di raccogliere elementi qualitativi sulla realtà di questi scenari, sui comportamenti di gioco delle persone che li frequentano e di riuscire ad intervistare i gestori o baristi, per fornire anche il loro punto di vista. I risultati vengono illustrati nella prima sezione, “I luoghi del gioco”, unitamente a una breve descrizione dell’evoluzione storica del gioco d’azzardo.
Il terzo filone di ricerca, infine, si è caratterizzato in un percorso di ricerca partecipato che ha coinvolto numerosi istituti di scuola media di II grado della Provincia di Udine. Il progetto ha trovato l’appoggio dell’Ufficio VIII – Ambito territoriale della provincia di Udine ed è stato approvato dalla Consulta provinciale degli studenti. Oggetto d’analisi è stata la percezione che i giovani hanno del gioco d’azzardo unitamente ai comportamenti di gioco. I risultati vengono illustrati nella seconda sezione, “Ragazzi in gioco”, unitamente a una introduzione sintetica che descrive l’evoluzione storica del gioco d’azzardo.
Perché le Caritas e le Chiese del Friuli Venezia Giulia si interessano di questa problematica?
Il motivo nasce da una preoccupazione comune per la deriva umana e sociale a seguito della diffusione, sui media, di una cultura e legalizzazione dell’azzardo in conseguenza di scelte politiche sulla fiscalità e della costante esposizione capillare ed esibizione dei giochi a premi. Le ragioni sono però molteplici anche se riguardano essenzialmente un’attenzione alla persona e alla sua crescita umana, relazionale, civile, culturale, spirituale, ecclesiale. Il nostro impegno è infatti finalizzato a proporre stili di vita che non si fondino sul consumo di sensazioni, ma stimolino la soggettività e il servizio per il bene comune. Evidenziando i comportamenti e messaggi contradditori che sostengono culture di dipendenza è nostro intento stimolare altresì le strategie di contrasto alle illusioni della vincita e del denaro.
Le proposte sono semplici e in particolare finalizzate a:
- consolidare i luoghi di incontro, socializzazione, servizio, appartenenza, coinvolgimento, responsabilizzazione, in vista di itinerari e percorsi formativi che partano dall’esperienza di coinvolgimento, conoscenza, impegno e responsabilità;
- rinforzare la comunità e le reti educative/formative coinvolgendole in percorsi unitari e sinergici di natura preventiva e socio-educativa per una corretta informazione, responsabilizzazione e coinvolgimento;
- superare il concetto negativo di prevenzione, focalizzato sul sintomo e le conseguenze, a uno positivo dove si consolida la rete che propone e sostiene stili di vita sani ed integrati, di vita buona;
- ridurre sul territorio in modo significativo la presenza ed esposizione delle proposte al gioco compulsivo.
Anche la recente legge della Regione Friuli Venezia Giulia, la LR n.30/2014, che prevede interventi di prevenzione, oltre al trattamento e al contrasto della dipendenza da gioco d’azzardo, è un passo importante nell’intento di salvaguardare le fasce più deboli e maggiormente vulnerabili
della popolazione.
Per approfondire:
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