“Preieris pai fruts”: si presenta il libretto di preghiere in Friulano per i bambini. Un progetto voluto dalla Società Filologica Friulana e sostenuto dall’Arcidiocesi

Interverranno alla conferenza stampa Mons. Guido Genero, Vicario generale dell’Arcidiocesi di Udine e Don Loris Della Pietra, direttore dell’Ufficio Liturgico Diocesano, accanto al presidente della Società Filologica Friulana Federico Vicario.

 

Questo strumento, un libretto semplice ma al tempo stesso graficamente curato ed arricchito da significative immagini dell’arte religiosa locale, nasce con l’intento di iniziare i bambini in età scolare alla preghiera personale ed ecclesiale, nella nostra lingua friulana che, come scrive l’Arcivescovo di Udine Andrea Bruno Mazzoccato nel suo saluto introduttivo, è «grant tesaur di sapience che o vin ingrumât tai secui e che no vin di pierdi [grande tesoro di sapienza raccolto nei corsi dei secoli  e che non dobbiamo perdere]».

 

Da sottolineare, quindi, oltre al valore pastorale della pubblicazione il suo valore culturale, che lega il sentire religioso a quello affettivo della lingua materna. «Vi è inoltre un importante valore storico – mette in luce il curatore della pubblicazione Gabriele Zanello – che consente di collocare il libretto nell’alveo di una lunga e consistente tradizione di analoghi sussidi per i bambini che in passato sono stati pubblicati e diffusi soprattutto nelle arcidiocesi di Udine e di Gorizia, sempre con l’approvazione ed il sostegno convinto da parte degli arcivescovi e del clero».

 

La Filologica presenta le Preieris pai fruts in un momento particolarmente significativo, tra le celebrazioni ufficiali per la festa della Patrie dal Friûl, tenutesi domenica scorsa, e le imminenti festività pasquali. La recente notizia dell’approvazione dell’iter per la pubblicazione del messale in lingua friulana, inoltre, rappresenta quasi una felice coincidenza.

 

«Con le Preieris pai fruts si realizza un progetto fortemente voluto dalla nostra Società – afferma il presidente Vicario. Poter pregare nella propria lingua costituisce un elemento di libertà per l’uomo e l’educazione alla preghiera in lingua friulana significa per i nostri figli trasmissione di quei valori cristiani che fanno intimamente parte della nostra vita e del nostro sentire».

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