Don Daniele “inizia il suo ministero sacerdotale in un tempo in cui tutta la Chiesa e anche la nostra Chiesa di Udine è chiamata a farsi missionaria; come da secoli non succedeva”, un tempo “esaltante per chi ha il cuore missionario”, ma che può anche essere esposto alla “tentazione della paura”.
A sottolinearlo è stato l’Arcivescovo di Udine, mons. Andrea Bruno Mazzocato, nell’omelia della Santa Messa per l’ordinazione di don Daniele Morettin, in cattedrale, nel giorno della festa dell’Ascensione. Una ricorrenza che “illumina anche il significato dell’ordinazione”, ha precisato subito l’Arcivescovo, citando il passo del Vangelo di Matteo in cui Gesù esorta i suoi discepoli dicendo “Andate in mezzo a tutti i popoli per battezzarli nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo e per insegnare loro a vivere come io vi ho comandato”. “A pensarci bene – ha riflettuto mons. Mazzocato, si trattava di “un impegno impossibile” per le forze di quel gruppo di uomini che Gesù aveva chiamato. “Eppure il progetto di Gesù è riuscito e il suo Vangelo è giunto veramente a tutti i popoli”, ha proseguito l’Arcivescovo, portando a testimonianza proprio la celebrazione, avvenuta in mattinata, con gli immigrati cattolici della Diocesi provenienti da tante nazioni del mondo. E ciò si spiega con il fatto che gli apostoli non avevano il compito di essere protagonisti, ma “solo i servi. Il protagonista della diffusione del Vangelo sarebbe stato ancora Gesù con il potere che aveva ricevuto dal Padre nella risurrezione”. E “fiduciosi che Gesù sarebbe stato sempre con loro, gli apostoli hanno obbedito al loro Signore e sono andati tra tutti i popoli per far giungere al maggior numero di persone la conoscenza di Gesù e del suo Vangelo e offrire l’opportunità di salvarsi credendo in lui”.
Una missione, quella degli apostoli, che nei secoli è stato poi continuata da una moltitudine di missionari, tra i quali, oggi è entrato anche don Daniele Morettin. Anche a lui, ha proseguito l’Arcivescovo, il Signore “chiede un compito umanamente impossibile; ma lui sarà solo servo del vero Protagonista della vita e della missione della Chiesa: il Signore risorto che agisce con lo Spirito Santo”.
Ecco allora che “don Daniele – ha continuato mons. Mazzocato – dovrà avere un’unica preoccupazione: essere un servo fedele al suo Signore e alla Chiesa. Egli inizia il suo ministero sacerdotale in un tempo in cui tutta la Chiesa e anche la nostra Chiesa di Udine è chiamata a farsi missionaria; come da secoli non succedeva e come ci ha ricordato anche Papa Francesco nella sua esortazione apostolica “Evangelii gaudium”.
Un tempo, l’attuale, che mons. Mazzocato ha definito “esaltante per chi ha il cuore del missionario ma, anche, esposto alla tentazione della paura, della rassegnazione, del compromesso”. Di qui l’invito alla preghiera per don Daniele, “perché conservi sempre il cuore del servo fedele che si dedica con tutto se stesso a Gesù e alla diffusione del suo Regno. Non ceda all’illusione di essere lui il protagonista, né alla paura perché la missione è troppo difficile. Ma alimenti ogni giorno, nella preghiera fedele, la sua docilità allo Spirito Santo che continua ad aprire strade impensabili al Vangelo di Gesù nostro Salvatore”.
Per approfondire:
- Articolo originale, tratto dal sito de “La Vita Cattolica”.
- Omelia dell’Arcivescovo.
- Foto della celebrazione, dal sito de “La Vita Cattolica”.
- Breve biografia di don Daniele Morettin.
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