«Cristiani perseguitati? Dietro ci sono interessi diabolici»

Le persecuzioni contro i cristiani che dilagano in molti Paesi del mondo? “Continua la lotta di San Michele contro il ‘drago rosso’, Satana. Dietro a questi fatti e anche dietro al silenzio dell’Europa ci sono degli interessi che dobbiamo definire, senza paura, diabolici”.

“Affidiamo a Maria Assunta la particolare intenzione di preghiera per i cristiani perseguitati che tutti i Vescovi italiani hanno deciso di elevare oggi, in comunione col Papa – ha sottolineato mons. Mazzocato – . Tanti cristiani stanno subendo terribili persecuzioni. Abbiamo tutti negli occhi le immagini dell’Iraq diffuse dalla televisione. Quelle che ci fanno vedere, perché giornali e tv europei non parlano molto di queste persecuzioni, perché forse non è politicamente corretto. Questi disastri non succedono per caso, ma dietro ci sono degli interessi che dobbiamo definire, senza paura, diabolici”. L’Arcivescovo richiama la prima lettura del giorno dal Libro dell’Apocalisse: San Giovanni vede una donna vestita di sole, con la Luna sotto i piedi e un’aureola con 12 stelle. Questa donna, che rappresenta Maria ma anche la Chiesa che è Madre, sta per partorire un figlio, Gesù. Ma c’è un enorme drago rosso con 7 teste e 7 diademi (i poteri della Terra) e che con la coda riesce a tirare giù anche le stelle. Il drago sta davanti a Maria, pronto a divorare il Figlio. “E’ lo scontro tra Dio e Satana – ha spiegato l’Arcivescovo -. Ma il bambino nasce e viene preso da Dio. E anche la Madonna viene salvata. Alla fine Satana viene trascinato da San Michele nell’inferno, ma è uno scontro terribile. Uno scontro dentro al quale siamo anche noi oggi. E quando vediamo certe malvagità totali, dobbiamo dire che sono opera di Satana, che affascina ancora i pensieri e le coscienze degli uomini, spesso con il potere e i soldi. Li affascina e così gli uomini diventano alleati di Satana. La nostra speranza è che in Gesù e in Maria Dio ha vinto il drago rosso, anche se i figli della Chiesa in alcune parti del mondo pagano ancora, pagano con la vita. Ma chi crede in Cristo risorgerà, prima di tutto i martiri. Preghiamo allora per questi nostri fratelli e sorelle perché con le nostre preghiere abbiano la forza di perserverare nel cuore e anche perché chi ha la possibilità di fare qualcosa a livello di intese internazionale si muova. Il messaggio dei Vescovi, elaborato dalla presidenza della Cei, con una certa durezza denuncia il sonno dell’Europa e dei suoi governanti che poco si interessano a questa tragedia”.

Mons. Mazzocato ha affidato quindi alla Vergine anche il cammino della Chiesa Udinese: “A settembre inizieremo un nuovo anno pastorale. Dopo gli Anni della Fede e della Speranza, sarà l’anno della Carità. Un anno per convertirci tutti ed imparare ad amare meglio. E’ la strada di Maria: chi si converte all’amore si converte alla vita e contribuisce a cambiare ciò che gli sta intorno e chi gli sta vicino”. 

Un pensiero anche per “questo santuario della Madonna Missionaria di Tricesimo che è ancora nel cuore dei friulani, per come è nato da una grande manifestazione di devozione alla Madre di Gesù”. Il riferimento è alla “Crociata mariana della Madonna Missionaria”, ideata da mons. Guglielmo Biasutti e che vide la sacra immagine della Vergine peregrinare per tutto il Friuli, partendo il 2 dicembre 1946 da Gemona per arrivare il 1° maggio 1949 proprio sul colle di Tricesimo dove la Madonna Missionaria trovò casa nel nuovo santuario eretto di fronte al Castello Valentinis, dopo aver animato la preghiera di centinaia di comunità cristiana friulane. “E’ uno dei grandi santuari che abbiamo la grazia di ospitare nella nostra diocesi – ha ricordato l’Arcivescovo – e che desideriamo non solo tenere aperto ma anche sostenere come grande punto di riferimento per tanti cristiani, dove si può trovare sempre la preghiera alla Madonna, la S. Messa e la confessione. Per questo ringrazio i padri Stimmatini, e soprattutto padre Giuliano che si è subito entusiasmato, accogliendo la proposta di animare e guidare questo luogo di fede”.

 

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