Con la Pastorale giovanile in visita alla Risiera di San Sabba per la Giornata della memoria

Domenica 24 gennaio, in prossimità della Giornata della Memoria, in cui si commemora le vittime dell’Olocausto, gli uffici di Pastorale giovanile delle quattro Diocesi del Friuli Venezia Giulia organizzano un pomeriggio all’insegna del recupero della memoria e della preghiera per la pace. L’evento si terrà alla Risiera di San Sabba, a Trieste, Monumento Nazionale, «unico esempio di lager nazista in Italia».
Per iscriversi all’iniziativa è necessario compilare il modulo a questo link.

Il legame con la Giornata Mondiale della Gioventù di Cracovia 2016

Il nazismo, al pari di tutti i regimi totalitari, è stato una piaga che ha minato le libertà delle popolazioni europee e non solo. Ancora oggi, nel mondo, vi sono popoli e genti oppressi e perseguitati per il loro credo, per la loro etnia, per la loro appartenenza. Visitare un lager come la Risiera di San Sabba, quindi, significa conoscere il male, la guerra, la persecuzione di ieri… e di oggi. Significa ricordare, significa pregare.
 
Durante la Giornata Mondiale della Gioventù in Polonia, tutte le quattrp Diocesi del Friuli Venezia Giulia visiteranno il campo di concentramento e sterminio per antonomasia: Auschwitz. In particolare il gruppo di Udine visiterà il campo il 20 luglio, durante l’esperienza “lunga”. Alla luce di questa visita della memoria, è parso opportuno dar vita a un “filo rosso” tra la storia del nostro territorio e l’esperienza drammatica che anche la Polonia ha vissuto durante gli stessi anni, proiettando le sofferenze di ieri nel contesto di sofferenza che ancora oggi molti popoli stanno vivendo. Per questo, pur essendo aperto a tutti, l’Evento della Memoria è particolarmente indicato per chi vorrà partecipare alla GMG di Cracovia.
 
Per approfondire:

Informazioni per partecipare all’Evento della Memoria

Destinatari
Adolescenti e giovani dalla prima superiore in su (anche se la prima superiore non parteciperà alla GMG di Cracovia). L’evento, tuttavia, è particolmente indicato per chi parteciperà alla Giornata Mondiale della Gioventù in Polonia.
 
Programma
Ore 14.00 circa: ritrovo e partenza con pullman PG. Aggiornamento 07/01/2016: i luoghi di partenza saranno comunicati al termine delle iscrizioni e seguiranno – per quanto possibile – i luoghi di provenienza dei gruppi.
Ore 15.00: arrivo a Trieste, Risiera di San Sabba.
A seguire, a macro-gruppi: visita alla Risiera e incontro con un testimone sopravvissuto alla Shoah.
Ore 17.00: Preghiera per la pace nel cortile della Risiera, presieduta da mons. Giampaolo Crepaldi, Vescovo di Trieste.
Ore 18.00: Ripartenza per Udine.
Ore 19.00 circa: arrivo ai luoghi di partenza.
 
Contributo per la partecipazione
12 € a persona, comprensivi di trasporto A/R per Trieste e offerte. La quota si pagherà in contanti direttamente il 24 gennaio.
 
Iscrizioni
On-line, dal modulo sottostante, entro e non oltre domenica 17 gennaio 2016. In caso di defezione, sarà necessario versare ugualmente la quota di partecipazione (salvo sostituzione).
 
Per approfondire:
 

Che cos’è la Risiera di San Sabba?

La Risiera di San Sabba – stabilimento per la lavorazione del riso edificato a partire dal 1898 – venne utilizzata dopo l’8 settembre 1943 dall’occupatore nazista come campo di prigionia, e destinato in seguito allo smistamento dei deportati diretti in Germania e Polonia, al deposito dei beni razziati e alla detenzione ed eliminazione di ostaggi, partigiani, detenuti politici ed ebrei. Il 4 aprile 1944 venne messo in funzione anche un forno crematorio. Nel 1965 la Risiera di San Sabba fu dichiarata Monumento Nazionale con decreto del Presidente della Repubblica. Nel 1975 la Risiera, ristrutturata su progetto dell’architetto Romano Boico, divenne Civico Museo della Risiera di San Sabba.
 
Il complesso di edifici che costituivano lo stabilimento per la pilatura del riso era stato costruito nel 1913 nel rione di San Sabba (più correttamente “San Saba”), alla periferia della città e fu trasformato inizialmente in un campo di prigionia provvisorio per i militari italiani catturati dopo l’8 settembre: venne denominato Stalag 339. Successivamente, al termine dell’ottobre 1943, il complesso diviene un Polizeihaftlager (Campo di detenzione di polizia), utilizzato come centro di raccolta di detenuti in attesa di essere deportati in Germania ed in Polonia e come deposito dei beni razziati e sequestrati ai deportati ed ai condannati a morte. Nel campo venivano anche detenuti ed eliminati Sloveni, Croati, partigiani, detenuti politici ed ebrei. Riguardo alle ipotesi sui metodi di esecuzione, esse sarebbero avvenute o per gassazione attraverso automezzi appositamente attrezzati, o con un colpo di mazza alla nuca (mazza ritrovata e custodita sino al 1977 nel museo della risiera. È stata rubata l’anno successivo) o per fucilazione. Nel complesso le esecuzioni sarebbero state almeno cinquemila, secondo una stima approssimativa, sebbene non si disponga di dati certi.

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