
La cerimonia si apre alle 11.00 con la Santa Messa presieduta da mons. Dario Savoia, canonico onorario del Capitolo Metropolitano, allietata dalla Cantoria «San Martino» di Nespoledo; quindi, dopo i saluti di rito, alle 12.15 è previsto lo svelamento della targa commemorativa e la benedizione a cui farà seguito, nell’ex asilo parrocchiale, un momento conviviale comunitario.

A 11 anni dalla sua morte (avvenuta alla Fraternità sacerdotale di Udine), è ancora viva la memoria di quello che è stato un pastore conosciuto da tutti – «con la sua inconfondibile tonaca nera» –, e che conosceva tutti, capace sempre di una parola di conforto per chiunque e ricordato pure per la sua «incondizionata disponibilità, anche economica, oltre che spirituale e morale», nei confronti di chi si trovava nel bisogno.
Nato nel 1926 a Basagliapenta, ha poi vissuto la sua giovinezza a Nespoledo di Lestizza dove, fin da piccolo, ha maturato il desiderio di consacrarsi a Cristo; ordinato sacerdote nel 1935, per un anno è stato cooperatore a Sammardenchia di Tarcento, ruolo che ha poi ricoperto a Flambro, dal 1936 al 1941. Scoppiata la guerra, dall’8 aprile 1941 al 23 settembre 1943, è stato cappellano militare e, in seguito, collaboratore con le formazioni di liberazione fino al 24 giugno 1945.
Quindi, è stato destinato come Vicario alla guida di Grions di Sedegliano; in paese ha voluto fortemente la costruzione dell’asilo parrocchiale – ogni anno, fin da allora, frequentato da circa cento bambini –, resa possibile anche grazie al contributo e all’aiuto di molti compaesani.
Non solo: mons. Compagno è stato anche protagonista dell’arricchimento – grazie ad affreschi e numerose opere d’arte – delle decorazioni della chiesa parrocchiale, della realizzazione del progetto di consolidamento della torre campanaria e della sistemazione della cappella del cimitero, dove «pre Tite» ha scelto di essere sepolto. Nel 1975 è stato nominato arciprete «ad personam» e nel 1982 canonico del Capitolo Metropolitano di Udine; nel 1971 aveva ricevuto l’onorificenza di Cavaliere della Repubblica e nel 1979 anche quella di Commendatore.
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