A Zuglio la Giornata ecumenica per la custodia del Creato

Non ci sono «due crisi separate, una ambientale e un’altra sociale, bensì una sola e complessa crisi socio-ambientale. Le direttrici per la soluzione richiedono un approccio integrale per combattere la povertà, per restituire la dignità agli esclusi e nello stesso tempo per prendersi cura della natura». L’altissima sfida lanciata «a ogni persona che abita questo pianeta» da Papa Francesco, attraverso la lettera enciclica «Laudato si’», sarà al centro dell’annuale appuntamento culturale del 1° settembre proposto, alla «Polse di Côugnes» (presso la Pieve di San Pietro in Carnia, a Zuglio), dall’Arciconfraternita dello Spirito Santo «Pieres Vives» e dal Coordinamento regionale della Proprietà collettiva.
 
In occasione della «Giornata ecumenica per la custodia del creato», le due organizzazioni, coadiuvate dal Gruppo ecumenico della «Polse», alle ore 20, proporranno una serata di meditazione sul documento papale dedicato alla «cura della casa comune». L’associazione culturale «Gruppo di lettura il Ponte» di Ovaro proclamerà alcuni dei passi più significativi ed esigenti dell’Enciclica, alternandosi con la musicista Manuela Sulligoi, che proporrà dei commenti musicali all’arpa.
 
L’appuntamento di quest’anno è particolarmente significativo innanzitutto per la concomitanza con la diffusione dell’enciclica «Laudato si’», in secondo luogo perché risponde concretamente all’indizione da parte di Papa Francesco della «Giornata mondiale di preghiera per la cura del creato», che darà un respiro ancor maggiore alla «Giornata per la custodia del creato», già promossa dalla Conferenza episcopale italiana da 10 anni a questa parte, sull’esempio del Patriarcato ecumenico di Costantinopoli che celebra tale ricorrenza dal 1989.
Il respiro ecumenico dell’impegno per la «cura della casa comune» apparirà ancora più chiaramente nelle giornate del 5 e del 6 settembre, quando alla «Polse di Côugnes», si svolgeranno i dibattiti e le preghiere denominati «Esperienze di fraternità ecumenica per custodire la casa di tutti».
 

Le testimonianze

Presso il Centro ecumenico nei pressi della Pieve di San Pietro di Zuglio, sabato 5 settembre alle 17.30, è in programma la presentazione di tre «Testimonianze di vita ecumenica» («La vita consacrata: strada privilegiata di comunione», a cura del Francescano Paolo Cocco; «In cammino verso un nuovo ecumenismo: settimana di formazione ecumenica del Sae, Segretariato attività ecumeniche»; a cura della predicatrice della Chiesa Evangelica Valdese-Metodista di Udine Giovanna Gandolfo; e «Il manifesto scientifico del Festival Francescano di Bologna 2015 Sorella Terra»). Alle 20.30, il «Gruppo di Taizé» animerà una «Veglia di preghiera per la vita e il Creato».
 

La tavola rotonda

La giornata di domenica 6 settembre, dopo una mattinata di preghiera e confronto, avrà per protagonisti p. Iustinian Deac (Chiesa Ortodossa, Diocesi Ortodossa Romena d’Italia, Patriarcato Romeno), Giovanna Gandolfo Taverna (Chiesa Evangelica Valdese-Metodista di Udine), p. Jacques Frant (Chiesa Melkita, Patriarcato di Antiochia), Flora del Ben (Chiesa Cattolica) e Vittorio Sutto (Chiesa Evangelica Friulana Pentecostale), che moderati da monsignor Giordano Cracina, parroco di Zuglio e responsabile della «Polse di Côugnes», si confronteranno sul tema: «Il Creato: un dono di Dio e una responsabilità per tutti – Cristiani di diverse confessioni condividono il loro sentire» (alle ore 15).
Gli organizzatori del Gruppo ecumenico segnalano che, alla «Polse di Côugnes», su prenotazione, sono disponibili sia un servizio di ristorazione (0433/92296 – 334/1718162) sia un servizio per l’ospitalità (320/8621159).
 
L’Arciconfraternita di San Pietro e il Coordinamento regionale della Proprietà collettiva, tramite l’iniziativa del 1° settembre, si prefiggono di offrire un’occasione di confronto sui temi della salvaguardia ambientale in particolare a due delle categorie più direttamente implicate nella gestione e nella protezione del patrimonio naturale: gli agricoltori e le Comunità titolari di Beni collettivi, che sono particolarmente diffuse nel territorio montano regionale.
 
Articolo tratto dal settimanale diocesano «la Vita cattolica».

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