Anima dell’Unitalsi, associazione in cui ha prestato fino a qualche settimana fa la sua opera di volontariato insieme all’inseparabile moglie Andreina Rainis, Gerardo Maieron si è spento martedì 27 maggio all’ospedale di Udine.
Originario di Paluzza (dove verrà sepolto, nella tomba di famiglia. L’arrivo del feretro è previsto nel paese d’origine alle 17.30), una vita dedicata all’insegnamento – è stato maestro -, ma anche alla promozione e all’organizzazione, con costante e amorevole dedizione, di numerose attività dell’Unitalsi, come i pellegrinaggi a Lourdes, Loreto e Fatima accompagnando i malati, senza dimenticare i soggiorni estivi a Raveo, i pellegrinaggi diocesani a Castelmonte, la Giornata del malato e i vari incontri spirituali e non che la sottosezione udinese propone ogni anno.
«Ado», come tutti lo chiamavano, ha guidato l’Unitalsi dal 2000 al 2005 e alla scadenza del mandato (quinquennale) ha ceduto il testimone alla moglie Andreina (nella foto assieme al marito) che è stata presidente fino al 2010. È stato presente quotidianamente nella sede dell’associazione in via Treppo 1/b a Udine fino a qualche settimana fa, quando l’aggravarsi del suo stato di salute non glielo ha più permesso.
«È stato per noi un dono, un volontario esemplare, che ha sempre condiviso con la moglie questa esperienza – è il ricordo di mons. Paolo Brida, assistente spirituale dell’Unitalsi -. Uomo di fede, dal carattere forte e dal cuore grandissimo. Si commuoveva sempre davanti alle sofferenze, ma anche nelle occasioni gioiose. Tra le sue doti voglio sottolineare la sua capacità di aprirsi agli altri, soprattutto nelle situazioni di malattia, difficoltà, disagio, disabilità che si sperimentano con i pellegrinaggi dell’Unitalsi».
Nel ricordo di mons. Brida anche l’impegno politico di «Ado»: «Faceva parte di quella scuola di cattolici la cui formazione corrisponde poi alle azioni – dice -; un fare politica inteso nel senso profondo del termine, come interesse generale, non egoistico e personale».
Doti che lo hanno sempre accompagnato, anche nella sua azione sociale. «Fin dall’inizio, fin da quando è stata fatta questa proposta dalla Chiesa italiana, Ado è stato nella nostra Diocesi un fautore dei pellegrinaggi della speranza organizzati ogni anno. E parallelamente alla vita familiare ha saputo spendersi con l’Unitalsi, la sua seconda famiglia, contribuendo a scrivere il più grande pezzo di storia della sezione udinese».
Una realtà – oggi guidata da Sergio Cescutti -, nata attorno al 1950 per volere di mons. Pietro Baldassi, mons. Redento Bello e del cavaliere di San Silvestro, Angelo Patui: sono stati gli organizzatori dei primo treno violetto – a cui hanno fatto seguito moltissimi altri – che, partito da Udine, ha portato 100 pellegrini a Lourdes.
Una sottosezione cresciuta nel tempo grazie allo spirito altruistico e caritatevole di molte persone come Padre Cesario, mons. Gino Paroni (che è stato il primo presidente), don Renato Pegoraro, don Nino Zanello e in tempi più recenti anche Gerardo Maieron e la moglie Andreina.
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