«Storie di chi in Italia cercava l'America e non ha trovato neppure l'Italia: dialogo sui migranti sospesi tra emergenza e accoglienza». È questo il titolo dell'incontro promosso e curato dalla Caritas diocesana di Udine che si terrà venerdì 11 aprile, a partire dalle 20.30, nella sala Ajace di Udine.
Aprirà la serata Gabriele Del Grande, scrittore, giornalista, fondatore dell'osservatorio sulle vittime della frontiera «Fortress Europe». Sul tema delle migrazioni ha pubblicato «Mamadou va a morire» e «Il mare di mezzo», e ha collaborato alla redazione del libro/documentario «Come un uomo sulla terra». Il blog da lui curato, fortresseurope.blogspot.it, è un punto di riferimento per chiunque voglia rimanere aggiornato sui cosiddetti «viaggi della speranza», e si propone di raccontare «la storia che studieranno i nostri figli, quando nei testi di scuola si leggerà che negli anni duemila morirono a migliaia nei mari d'Italia e a migliaia vennero arrestati e deportati dalle nostre città». L'intervento di Del Grande si concentrerà sulle più recenti emergenze umanitarie – un tema da lui approfondito sul campo – e sui profughi di domani, che già si affacciano alle frontiere della «Fortezza Europa».
A seguire, Michele Brusini, operatore della Caritas di Udine, presenterà il suo libro «Omero è nato a Mogadiscio», in cui ha raccolto l'esperienza sua e dei colleghi nell'ambito di un progetto di accoglienza dei richiedenti asilo sbarcati in Italia nel 2011, a seguito della guerra in Libia.
Quando l'emergenza mediatica si sgonfia, che fine fanno i profughi, eredi misconosciuti dell'Odisseo omerico? Brusini prova a rispondere a questa domanda, recuperando le complicate storie dei migranti del «post-Lampedusa», e in particolare di chi è stato accolto a Udine e in Friuli. Più che a una cronaca sembra di trovarsi di fronte alla trama di un romanzo, fatto di storie malinconiche e divertenti, i cui protagonisti sono i migranti – quelli del 2011 e quelli che continuano a sbarcare sulle nostre coste anche negli ultimi giorni – quando da notizie diventano persone. Persone allo stesso tempo vicine e lontanissime a noi.
Chiuderà la serata il direttore della Caritas di Udine, don Luigi Gloazzo, con un bilancio sull'esperienza maturata con i profughi, individuando punti deboli e buone pratiche, per evitare che ogni futura emergenza – reale o mediatica che sia – ci colga impreparati e ci costringa a ripartire da zero. A moderare l'incontro sarà il direttore del settimanale diocesano «la Vita Cattolica», Roberto Pensa.

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