Si presenta il volume “I libri dei Patriarchi”

Una ricostruzione dei secoli del Medioevo friulano attraverso i libri manoscritti più significativi circolanti nella regione dall’età longobarda al pieno Umanesimo. È quanto offre il nuovo volume «I libri dei Patriarchi. Un percorso nella cultura scritta del Friuli Medievale» a cura di Cesare Scalon, che sarà presentato venerdì 14 febbraio, alle ore 18, nella sala Paolino di Aquileia, in viaTreppo 5b, a Udine, con gli interventi di Mirella Ferrari (Università Cattolica di Milano), Mario Turello (saggista), Pierluigi Cappello, poeta.

L’opera, posta sotto l’alto patronato del Presidente della Repubblica Italiana, è stata promossa e pubblicata da Deputazione di Storia Patria per il Friuli, Istituto Pio Paschini per la Storia della Chiesa in Friuli, con il sostegno finanziario di Arcidiocesi di Udine, Fondazione Crup, Provincia di Udine.

Il titolo del corposo volume, 464 pagine e un ricchissimo apparato di immagini, vuole evidenziare l’importanza avuta dai patriarchi di Aquileia quali committenti e possessori di alcune tra le più note produzioni librarie di questo periodo e al tempo stesso ricordare il ruolo centrale dei patriarchi e del patriarcato nella formazione dell’identità politico-culturale del Friuli nell’età di mezzo.

Il discorso si articola in tredici sezioni affidate a un gruppo di studiosi coordinato da Cesare Scalon e composto da paleografi, filologi, storici della miniatura, della musica medioevale, della liturgia.

Dopo un inquadramento generale del progetto fatto dallo stesso Scalon nelle pagine introduttive, le singole sezioni presentano nell’ordine: L’Evangeliario Forogiuliese, Il ‘Codex Rehdigeranus’, I libri dell’età di Carlo Magno, I libri degli Ottoni, Il Salterio di santa Elisabetta, Il libro dei libri: dalle Bibbie atlantiche alle Bibbie tascabili, I libri liturgici musicali, I libri corali, I libri scolastici, I libri della letteratura in volgare, Guarnerio e i libri degli umanisti, I libri della scienza e della tecnica, I libri dei principi.

I codici descritti nel Volume provengono da alcuni fondi librari antichi conservati nel territorio (Cividale del Friuli, Gorizia, San Daniele del Friuli, Udine) e da numerose altre biblioteche europee e americane.

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