
In questa nostra società, ha sottolineato l’Arcivescovo, “corriamo sempre il rischio di tenere chiusa questa finestra e di vivere come se dovessimo accontentarci solo di questo mondo e dei pochi anni di esistenza che ci sono dati e che finiscono presto. Nonostante tutto il progresso scientifico, a nessuno è data la possibilità di trattare sul tempo che gli è concesso di vivere illuminato dal sole, né di allontanare il momento in cui arriva la sera. Gesù stesso richiama questa verità evidente a tutti: ‘E chi di voi, per quanto si dia da fare, può aggiungere un’ora sola alla sua vita?’.
Se la nostra vita è tutta nei pochi anni che ci separano dalla morte è come un vestito troppo stretto perché mortifica i nostri migliori desideri, progetti, affetti”.
Mons. Mazzocato ha poi ricordato i due Papi che più recentemente sono stati canonizzati da Papa Francesco: Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II : “Non solo la loro vita, ma anche la loro morte è stata un lampo di speranza per tutti gli uomini”.
Anche loro, come tutti i santi “hanno speso gli anni della loro esistenza terrena tenendo sempre aperta nella mente e nel cuore questa finestra di speranza. E’ stata la speranza che ha dato loro la forza per consumare l’esistenza in un dono di sé senza riserve. Grazie alla speranza nella vita eterna, sono diventati degli eroi della carità”.
Anche noi, dunque, ha concluso l’Arcivescovo, teniamo aperta questa finestra “che ci fa sentire in comunione vera di amore con loro che ci attendono e ci accompagnano con la loro quotidiana intercessione, molto più di quanto noi ne siamo coscienti. Il loro esempio ci attira ad imitarli; ad essere anche noi, piccoli semi di amore seminati sulla terra degli uomini”.
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