Inaugurata la SPES, la scuola di Politica ed Etica Sociale della Diocesi

 «Questa è un’apertura di dialogo che la Chiesa friulana fa a tutta la società, offrendo il proprio contributo concreto». Queste le parole dell’arcivescovo di Udine, mons. Andrea Bruno Mazzocato all’inaugurazione della Spes, la Scuola di Politica ed Etica sociale della Diocesi di Udine venerdì 24 ottobre, nel Centro Paolino d’Aquileia. «Si tratta – ha proseguito l’Arcivescovo davanti ai corsisti, ma anche a tanti amministratori – di un grande investimento di speranza, con l’obiettivo di preparare insieme persone capaci di gestire in modo attento e responsabile il nostro territorio». Un’intuizione questa nata dall’incontro con tanti sindaci del territorio che hanno espresso all’Arcivescovo una grande esigenza di formazione per i futuri amministratori.

Speranza e dialogo quindi, ma «dialogo – ha precisato mons. Mazzocato – a una condizione, e cioè che le parti che si confrontano abbiano chiarezza delle proprie posizioni. E noi abbiamo come riferimento la Dottrina sociale della Chiesa».
Un riferimento che va poi applicato in concreto, calato nelle situazioni che ci si trova ad affrontare, «con l’unico obiettivo – ha sottolineato l’Arcivescovo – del bene comune. Perché la Chiesa sta dentro la storia umana, sempre con atteggiamento costruttivo».

Forte il riferimento alla dottrina sociale della Chiesa anche da parte del Direttore della Spes, Luca Grion, che ha ricordato che si tratta di «un patrimonio prezioso, una cassetta degli attrezzi tutt’altro che antiquata e ancor oggi utile a leggere in modo intelligente le sfide del tempo». Rimandando a «giganti» come Agostino, Tommaso d’Aquino e Rosmini, Grion ha evidenziato come «se è vero che la tradizione offre strumenti per capire i problemi in profondità, e una mappa generale per istruire la rotta. Tutta la fatica della navigazione, con le sue incognite e i suoi imprevisti è tutta a carico nostro». 

Cuore dell’inaugurazione è stato l’intervento di Franco Vaccari, fondatore e presidente di «Rondine cittadella della pace», realtà aretina che forma al dialogo giovani provenienti da zone di conflitto per fare in modo che, tornando nei propri paesi di origine, possano essere motori di pace e sviluppo. Un viaggio nella storia di un progetto quasi visionario, nato dal desiderio di dare alla pace una possibilità, ma anche nella straordinaria quotidiana convivenza tra ragazzi palestinesi e israeliani, serbi e bosniaci, indiani e pachistani che per due o tre anni fanno una vita comunitaria forte, «con la speranza – ha aggiunto Vaccari – che un domani siano un pezzetto di una classe dirigente». Una realtà dunque che «alla sua base ha l’incontro con l’altro» e che, quotidianamente, «rosicchia all’utopia e li porta nella realtà».
Numerosi gli amministratori presenti, a portare il saluto istituzionale sono stati, infatti, l’assessore regionale alle Infrastrutture, Maria Grazia Santoro; il presidente della Provincia di Udine, on. Pietro Fontanini; il presidente dell’Anci, Mario Pezzetta; l’Assessore all’Innovazione del Comune di Udine, Gabriele Giacomini e il prorettore dell’Università degli Studi di Udine, Antonella Riem Natale.

Domani, invece, sarà la volta della prima vera e propria giornata di lezione che si articolerà attorno al tema «Persona e bene comune» con l’intervento di Luigi Alici, ordinario di Filosofia morale dell’Università di Macerata. L’inaugurazione della Spes sarà trasmessa in diretta dall’emittente diocesana, Radio Spazio.
Anna Piuzzi

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