Cercivento e Ligosullo festeggiano i 60 anni di sacerdozio di don Santo Caneva

domenica 11 Ottobre

Nato nel 1930, nella frazione di Liariis di Ovaro, da mamma Maria, casalinga, e papà Daniele, casaro, fin da piccolo Santo ha coltivato in segreto il seme della vocazione e quando, un giorno – frequentava la 5ª elementare – il cappelano, il pievano e lo zio prete gli chiesero se avesse mai pensato di entrare in seminario, cosciente delle difficoltà economiche della famiglia rispose: «Non ho i mezzi!». Erano tempi di miseria per tutti e i tre sacerdoti si resero disponibili ad aiutarlo. Fu così che iniziò la preparazione da privatista sotto la guida del cappellano di Cludinico, don Francesco Isola, e poi presso la parrocchia di Cedarchis con don Mario De Giudici.
 
Nel 1942 Santo riempì la valigia del nonno emigrante ed entrò in seminario dove lo accolse mons. Fantini. Qui crebbe la vocazione, arricchita anche dalla passione per la musica, per il canto e per gli strumenti, in particolare per le tastiere; passione che don Santo non ha mai smesso di coltivare.
Il 17 luglio 1955 il coronamento della chiamata con l’ordinazione sacerdotale; il 24 luglio il paese natale è in festa per la sua prima Santa Messa in quella chiesa che già all’età di quattro anni lo aveva visto vestire i panni di chierichetto.
 
E proprio a Liariis inizia la sua lunga e fruttuosa opera pastorale che lo vede nel tempo a Saletto di Chiusaforte (1956/57), dove istituisce una scuola di canto e musica per bambini e ragazzi, quindi a San Leonardo di Cividale (1957/58), poi il ritorno in Carnia a Noiaris di Sutrio (1959/60) quale cappellano, successivamente parroco a Rivo di Paluzza (1960/67), ad Alesso di Trasaghis (1967/73), a Villanova delle Grotte (1973), a Valbruna-Malborghetto, a Blessano di Basiliano (1976); ed ancora a Raspano di Cassacco, a Ciseriis di Tarcento, a Tricesimo.
 
Da molti anni la domenica pomeriggio don Santo si reca a Tricesimo, a Villa Masieri, casa di riposo che accoglie le persone colpite da cecità, a celebrare l’Eucarestia. Da quasi due lustri è un valido aiuto ai preti della Forania di S. Pietro, oltre che nella Casa di riposo di Paluzza.
La sua presenza discreta, la sua sensibilità, il suo instancabile peregrinare tra le comunità, nelle famiglie, nelle visite agli ammalati, hanno contribuito a renderlo a tutti familare. Nella semplicità che ha caratterizzato la missione di don Santo, ora le comunità si unitranno a lui per festeggiare il bel traguardo raggiunto.
11/10/2015 14:16
11/10/2015 14:16
News dalle Foranie