Testimoni della speranza in Friuli

Nell’Anno della Speranza, indetto dall’Arcivescovo di Udine, mons. Andrea Bruno Mazzocato, è stato pubblicato un volumetto che raccoglie in breve la biografia di una quindicina di uomini e donne del Friuli che, in tempi recenti, hanno testimoniato la speranza cristiana con tutta la loro vita.
 
“Testimoni della Speranza in Friuli” è il titolo del libro che, in questo Avvento, viene messo a disposizione di tutte le comunità cristiane; un progetto editoriale voluto dallo stesso mons. Mazzocato a corredo e sostegno dell’anno pastorale 2013/2014 incentrato, appunto, sulla speranza.
 
Si tratta di una piccola antologia della santità evangelica in terra friulana. Non testimoni di età lontane nel tempo, ma uomini e donne credenti del recente passato, perlopiù del Novecento. Uomini e donne, scrive in prefazione l’arcivescovo, “esemplari dell’azione creatrice che nasce dalla speranza cristiana”. Uomini di chiesa e uomini e donne di mondo: cristiani impegnati nel campo della solidarietà, nell’educazione, nella cultura, nell’arte, nella poesia, nella musica, nella politica, nella vita familiare. Come  a dire che si può essere cristiani in ogni condizione, anche dentro il turbinio della vita professionale quotidiana, anche nei momenti più tormentati della storia collettiva e personale, anche in condizione di malattia grave, anche nella complessità dell’impegno politico, anche nei momenti di più grande tragedia come la guerra.
 
Alla stesura dei profili hanno partecipato diversi autori, che hanno saputo ben sintetizzare le differenti figure che hanno illuminato la recente storia friulana e che vengono presentate in ordine alfabetico.
 
Apre il florilegio la coppia Luigi e Maria Beltrame Quattrocchi, recentemente assurta agli onori dell’altare, esempio cristiano di vita coniugale (Beltrame è un cognome friulano, che ne denuncia le origini). Segue Concetta Bertoli, crocefissa per amore, 26 anni di immobilità vissuti all’insegna del Crocifisso risorto. Giuseppe Brosadola, cividalese, avvocato, fu tra i fondatori dell’Azione Cattolica e del Partito Popolare in Friuli. Suor Amelia Cimolino di Carpacco di Dignano missionaria in India, una vita spesa tra i più poveri e i lebbrosi. Don Emilio De Roja, l’indimenticabile apostolo della carità per i ragazzi più poveri del Friuli. Margherita Peratoner, udinese, una donna straordinaria, insegnante allo Stellini, animatrice culturale, protagonista del Centro Italiano Femminile e del Movimento ecclesiale di impegno culturale. Mons. Albino Perosa di Rivignano, sacerdote, insegnante, organista, compositore fecondo e di talento, direttore di cori e orchestre. Tarcisio Petracco, il padre dell’Università del Friuli, che osò sfidare l’impossibile per il riscatto culturale dei friulani. San Luigi Scrosoppi, ultimo santo friulano riconosciuto dalla Chiesa, una delle testimonianze del soprannaturale più luminose dell’ottocento italiano. Daniele Sipione, il cancelliere dei lebbrosi, fondatore dell’associazione “I nostri amici lebbrosi” di Udine, una delle più conosciute e efficienti ONG italiane a servizio del Sud del mondo. Tiziano Tessitori, il più illustre politico friulano, fautore dell’autonomismo regionale, testimone della speranza cristiana come fermento della vita politica. Don Francesco Tomadini, udinese, contemporaneo di san Luigi Scrosoppi, dispensatore di pane e speranza per i ragazzi poveri e orfani del Friuli. Don Giuseppe Treppo, sacerdote martire di Sedilis e vicario di Imponzo, trucidato dai cosacchi perché difendeva la sua gente dalla violenza degli occupanti. Chiude la raccolta la biografia di David Maria Turoldo, di Coderno, servo di Maria e soprattutto “servo e ministro della Parola”, grande frate e poeta struggente.
 
Non si tratta dunque di un semplice sussidio, ma soprattutto di un libro della memoria, di facile  e avvincente lettura, uno strumento provvidenziale che consente di toccare con mano quanto può la fede se alimentata dalla speranza evangelica. Di più: un libro-testimonianza di come il Vangelo può essere vissuto nella vita di ogni giorno e nelle più disparate condizioni storico-sociale e personali. Un libro che diventa anche una provocazione, la stessa che il dott. Sipione avvertì come scossa per l’inizio della sua straordinaria avventura di carità: perché non io?
 

 

Segui l'Arcidiocesi di Udine sui social

Facebooktwitterrssyoutube

Vuoi condividere questo articolo?

Facebooktwittermail