San Francesco di Sales, l’Arcivescovo ha incontrato i giornalisti

Come da tradizione, mons. Andrea Bruno Mazzocato ha celebrato, nella festa del loro Santo Patrono, una Santa Messa per i giornalisti. Nell'omelia (qui il testo) ha ripreso il tema scelto da Papa Francesco per la 53ª Giornata delle Comunicazioni sociali «Siamo membra gli uni degli altri (Ef 4,25). Dalle social network communities alla comunità umana» (qui il testo) evidenziando come «Se attraverso le reti della comunicazione passano l’amore, la solidarietà, la corresponsabilità reciproca, il sentirsi «membra gli uni degli altri», allora questi mezzi possono contribuire a creare comunità tra gli uomini»

Anche la Chiesa udinese ha celebrato la festa di San Francesco di Sales, patrono dei giornalisti, degli scrittori e degli autori. Nella mattinata di oggi, giovedì 24 gennaio, l’arcivescovo, mons. Andrea Bruno Mazzocato, ha infatti presieduto, all’oratorio della Purità, una Santa Messa a cui hanno partecipato giornalisti e operatori della comunicazione.

Richiamando la lettura del Vangelo, il presule ha più volte ripreso il comando di Gesù, «rimanete nel mio amore», quale  «fondamento non solo della vita della Chiesa, ma di ogni comunità umana. È il segreto – ha spiegato – perché una società di individui diventi comunità di persone che si riconoscono interdipendenti, corresponsabili della vita gli uni degli altri». E facendo riferimento al tema scelto da papa Francesco per la 53ª Giornata delle comunicazioni sociali e pubblicato, come da tradizione, proprio oggi (qui il testo integrale) mons. Mazzocato ha proseguito: «Il Papa rivolge una specifica attenzione ai mezzi di comunicazione chiedendosi se è possibile passare «dalle communities alle comunità». Come sappiamo, gli strumenti della comunicazione sociale si stanno velocemente evolvendo e creano possibilità sempre più rapide e diffuse di contatti tra persone e di coinvolgimento nella vita delle une nelle altre.
Si creano fitte reti di rapporti che portano a parlare della nascita di community, di esperienze di comunità senza, però, il rapporto personale e fisico ma, come si suole dire, attraverso un legame virtuale». «Il messaggio pontificio – ha dunque concluso l’Arcivescovo –  stimola un’approfondita riflessione su questi orientamenti del vivere sociale creati dai mezzi di comunicazione. Invita a chiedersi se siamo davanti a nuovi modi di formare vera comunità tra le persone; se essi possono generare relazioni autentiche e soddisfacenti. Non mi avventuro a cercare risposte in questo e mi limito a trasmette il richiamo di Papa Francesco a continuare una riflessione seria su queste tematiche. Il suo è un invito positivo nel senso che fa intuire come anche queste nuove reti di rapporti creati dai social networks possono contribuire a formare comunità tra le persone e dentro la società.  Vanno, però, approfondite – forse più di quanto si è fatto finora – le condizioni perché i mezzi di comunicazioni assolvano questo importante compito. Mi permetto solo, concludendo, di dire che tra queste condizioni resta perennemente vero il comando di Gesù: “Rimanete nel mio amore”. Se attraverso le reti della comunicazione passano l’amore, la solidarietà, la corresponsabilità reciproca, il sentirsi «membra gli uni degli altri», allora questi mezzi possono contribuire a creare comunità tra gli uomini». Qui il testo integrale dell’omelia.

Alla Santa Messa è seguito un dialogo tra l’Arcivescovo e i giornalisti presenti.

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