Scuola, tempo di scelte: diciamo «sì» all’ora di Religione

C'è tempo fino al 31 gennaio per optare per l'insegnamento dell'Insegnamento della Religione Cattolica. In Italia ad avvalersene è l'86% degli studenti. Il documento della Presidenza della Conferenza episcopale italiana, pubblicato annualmente in occasione dell’avvio delle procedure di iscrizione, recita: «Cari ragazzi e genitori, siete chiamati a scegliere».

Sono settimane importanti per la scuola, queste del mese di gennaio, ancora più importanti per genitori e figli che si apprestano a compilare i moduli di iscrizione per il prossimo anno scolastico.  Una scelta tra le scelte – da effettuarsi entro venerdì 31 gennaio – è quella di avvalersi o meno dell’Insegnamento della Religione cattolica. Stando ai dati pubblicati da Vatican News (qui) a optare per il «sì» è l’86% degli studenti italiani. Dunque negli oltre trent’anni trascorsi dalla revisione del Concordato il numero degli studenti che decidono di non prendere parte all’insegnamento della religione cattolica è aumentato solo del 10%

Il documento della Presidenza della Conferenza episcopale italiana, pubblicato annualmente in occasione dell’avvio delle procedure di iscrizione, recita: «Cari ragazzi e genitori, siete chiamati a scegliere».

«Cari ragazzi», non può esserci esordio migliore – scrive sul settimanale diocesano «La Vita Cattolica» il vicedirettore dell’Ufficio Scuola diocesano, Andrea Nunziata – «di rivolgersi a una persona che dire la parola “Caro”; si intende dire che «tu mi stai a cuore», ti sono vicino per aiutarti a crescere e a capire il senso di quello che stai facendo e vivendo. Questo è il primo motivo per cui sarà importante frequentare l’ora di religione: troverai una persona prima che un insegnante, che ha a cuore il tuo percorso e con il quale percorrerai un tratto della tua strada personale. Un «mi stai a cuore» che ricorda il motto di don Milani «I Care»: mi interessa il tuo cammino e, in particolare, il tuo cammino nella scuola. Per il docente questo significa responsabilità nel proporre contenuti di qualità, non banali o ripetitivi, ma stimolanti e funzionali alla crescita personale degli studenti, che hanno fatto una scelta ben precisa, di fronte alla quale va fornita una risposta altrettanto chiara e ben definita sia nei contenuti che nelle finalità».

«Un altro motivo – continua Nunziata – per dire di sì all’ora di religione, che mi sento di sottolineare, sta nella possibilità di avere a disposizione uno spazio di libero confronto non solo sui temi di attualità sociale, ma anche sui grandi temi della vita. Proprio l’altro giorno uno studente del Liceo dove insegno, alla domanda «Ragazzi, ma la religione che cosa dà agli uomini?» mi ha risposto «La religione dà una risposta sul senso della vita e della morte»; questo ragazzo ha colto in pieno il ruolo che la religione svolge ancora nella società contemporanea nonostante i profondi processi di secolarizzazione in atto».

«Il documento della Cei sulla scelta dell’ora di Religione Cattolica quest’anno è incentrato sullo studio della Bibbia, Grande Codice del mondo occidentale, come testo in grado di parlare agli uomini, a tutti gli uomini, portando gli studenti a scoprirne l’immensa bellezza. Anche questo diventa, allora, un motivo per iscriversi all’ora di religione: troverete un docente in grado di aiutare gli studenti a scoprire come la religione, attraverso i grandi testi della tradizione e la Bibbia in particolare, sia capace di parlare ai giovani di oggi e far apprezzare la bellezza che ha ispirato nel tempo scrittori e artisti di tutte le epoche. Invito genitori e figli ad approfittare di questo momento per parlarne in famiglia, vale la pena spendere un po’ di tempo, così farete la scelta giusta».

 

 

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