Mons. Mazzocato: “Quando vengo alla Quiete sono contento: incontro Gesù”

«Vedo che lei è sempre sorridente e contento quando viene qui». A notarlo e a dirlo a mons. Andrea Bruno Mazzocato è stato il presidente della Quiete, Gabriele Renzulli, intervenendo alla fine della Messa che l’Arcivescovo di Udine ha celebrato, sabato 21 dicembre, nella casa di riposo di via Sant’Agostino a Udine. «E’ vero, ha ragione, è proprio così quando vengo qui sono contento», gli ha risposto mons. Mazzocato.

E il perché di questa contentezza, l’Arcivescovo l’aveva spiegato nell’omelia della Santa Messa. Partendo dal Vangelo, che parlava della visita di Maria, con Gesù nel ventre,  alla cugina Elisabetta, in attesa di Giovanni Battista, mons. Mazzocato ha affermato che «anche oggi io, come Maria in quell’incontro, vengo a portare Gesù. Ma non solo: io qui vengo anche a trovare Gesù. Un giorno egli, infatti, ha detto: “Quando andrete a trovare un malato, un anziano, chi ha bisogno, incontrerete me”». E ricordando quando affermato da Papa Francesco nella sua visita ai bambini handicappati ad Assisi, l’Arcivescovo ha sottolineato che «quando si incontra una persona malata, più debole, come magari si è quando si è quando si diventa anziani, si tocca la carne di Gesù. E’ per questo che tra i Cristiani c’è sempre stata una grande attenzione per i malati, gli anziani, per chi ha bisogno, perché sappiamo che in ognuno di loro tocchiamo la carne di Gesù. Perciò – ha aggiunto mons. Mazzocato – ogni persona dev’essere rispettata sempre, dall’inizio alla fine della sua vita».

Dopo aver invocato lo Spirito di Gesù su tutti gli operatori e volontari della casa di riposo cittadina, così come sugli ospiti e le loro famiglie, mons. Mazzocato ha auspicato che «qui si mantenga quel bello spirito di collaborazione che so esserci e che auspico ci sia sempre di più. Così la Quiete può essere una comunità d’amore, diventando quindi un cuore importante dentro la città di Udine».

La celebrazione si è tenuta nella cappella della Quiete, gremita di anziani, volontari, operatori e autorità: il vicesindaco di Udine, Carlo Giacomello («Questa struttura è un fiore all’occhiello della città – ha detto – segno di come il “pubblico” possa fare il suo servizio. La città spesso se ne dimentica, ma è importante fermarsi per pensare alle persone che hanno dato alla città e che ora qui si trovano»), l’assessore alla Cultura, Federico Pirone, il presidente della Quiete, Gabriele Renzulli. Il quale, nel suo intervento, ha annunciato per il prossimo anno delle importanti novità: da una più stretta collaborazione con l’Ospedale di Udine (che dovrebbe portare al trasferimento alla Quiete di nuova strumentazione diagnostica per consentire agli anziani di non doversi spostare per sottoporsi ad esami) fino all’imminente avvio dei lavori per la realizzazione di un nuovo giardino.

La Messa era stata aperta dal cappellano, padre Claudio, che ha ringraziato l’Arcivescovo per la sua presenza ed anche i bambini della Primaria dell’Istituto Bertoni che hanno animato la celebrazione con i canti. Ed anche a loro si è rivolto l’Arcivescovo, elogiandoli per la presenza e sottolineando l’importanza per la crescita di bambini e adolescenti di frequentare luoghi come la Quiete.


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