Mons. Mazzocato: “La politica riscopra l’anima per portare speranza nella crisi”

A noi, che abbiamo la responsabilità del bene di altre sorelle e fratelli, le persone chiedono segni di speranza, promesse che non deludano. Questa è l’invocazione che sale dai movimenti di protesta che vediamo nelle strade e nelle piazze e che manifestano una sofferenza a cui non possiamo non sentirci vicini. Dove trovare queste risorse che diano un po’ di speranza non illusoria? Certo, possiamo esigerle da una maggiore equità sociale che passa attraverso la coraggiosa eliminazione di sprechi e privilegi, come Papa Francesco chiede con forza. Ma chi deve reggere quotidianamente il peso delle sofferenze e fatiche dei propri cittadini credo abbia un altro luogo in cui cercare speranza per se stesso e per coloro che aspettano da lui vicinanza e risposte. Questo luogo è la sua anima». Questo l’invito lanciato (leggi il testo integrale) questa sera dall’Arcivescovo di Udine, mons. Andrea Bruno Mazzocato, nell’incontro prenatalizio con gli amministratori pubblici (della Regione Friuli-V.G., della Provincia di Udine e dei comuni presenti sul territorio della diocesi di Udine). «Per un uomo di speranza – ha proseguito il presule – le difficoltà diventano sfide di fronte alle quali non batte in ritirata ma cerca e trova le vie per superarle. In mezzo alla tanta zizzania scorge il buon grano che cresce e si dedica a coltivarlo perché quel grano è promessa di un futuro raccolto».

Mons. Mazzocato ha evidenziato come l’Arcidiocesi di Udine abbia accolto subito l’appello di Papa Francesco: «Non lasciamoci rubare la speranza!». «E, dopo aver vissuto un Anno della fede – ha ricordato -, abbiamo avviato un Anno della speranza per il quale ho scritto la lettera pastorale “Cristo, nostra Speranza”. L’ho pensata come un dialogo nel quale confidare a chi legge quale sia la speranza che sostiene la mia vita di uomo e di vescovo. È un dialogo aperto a tutti, perché tutti ripartiamo ogni mattina spinti da una qualche speranza. Bambini e adulti, credenti e non credenti, portiamo nel cuore il desiderio di incontrare una speranza che non delude».

Guai, però a pensare che incontrare Cristo sia «una specie di sicurezza di aver tutto chiaro nella vita e di aver la risposta per ogni situazione». Non si tratta, cioé, «di una risposta a buon mercato». «Le sofferenze, le inquietudini, le fragilità dei fratelli non cessano, infatti, di interrogarmi se non voglio liquidare le persone con qualche esortazione fatta di parole vuote e di circostanza – ha confidato l’Arcivescovo -. Difatti, il segno della speranza è, piuttosto, sentire una forza che aiuta a stare vicino col cuore ad ogni uomo; a restargli fedele anche nei momenti bui; ad andare avanti assieme attendendo una luce di speranza. Segno di speranza è la forza d’animo di cui parla Papa Francesco, che non cede al pessimismo quando vede tanta zizzania e che, nonostante tutto, non si stanca di seminare buon grano», ha evidenziato mons. Mazzocato.

Con questo spirito, sostenuta dalla stessa speranza, l’Arcidiocesi di Udine «propone due progetti che, in modo diverso, possono contribuire ad un futuro migliore. Li avevo annunciati nell’incontro natalizio dello scorso anno ed ora possiamo realisticamente prevedere di avviarli», ha annunciato il Pastore della Chiesa Udinese.

Il primo è un progetto di scuola di formazione socio-politica che potrà aiutare attuali e futuri amministratori a dedicarsi in modo efficace al bene comune del nostro territorio. «Questa scuola è il frutto di un percorso iniziato due anni fa con il convegno “Cristiani in assemblea per il futuro del Friuli” – ha ricordato mons. Mazzocato -. Lo scorso anno, proprio in questa circostanza, abbiamo offerto, come primo frutto di quel Convegno, delle riflessioni e proposte su temi cruciali della vita della nostra Regione. Ora mettiamo a disposizione un progetto organico di formazione».

La seconda proposta è un progetto di solidarietà che sarà sostenuto dalla Caritas diocesana, «valorizzando la rete dei centri di ascolto sparsi nelle varie zone del territorio. Esso si propone di favorire la creazione di qualche possibilità di lavoro e di essere vicini a coloro che portano la fatica e l’umiliazione della mancanza di lavoro. Pur promosso dall’Arcidiocesi, questo progetto mira a creare sinergia con le comunità cristiane, le amministrazioni e le realtà associative del territorio. L’educazione, infatti, a nuove e più intense forme di solidarietà è una delle condizioni per superare questo tempo di crisi», ha concluso mons. Mazzocato.

 

Segui l'Arcidiocesi di Udine sui social

Facebooktwitterrssyoutube

Vuoi condividere questo articolo?

Facebooktwittermail