«L’orgoglio verso Dio indurisce il cuore»

Anziani e malati indifesi, migranti, donne lasciate in solitudine che scelgono l'aborto. Sono questi alcuni dei casi - indicati dall'arcivescovo in occasione del tradizionale «voto cittadino» - in cui l'orgoglio verso Dio indurisce il cuore e ha pesanti ricadute sociali. Qui il testo integrale dell'omelia.

«Purtroppo, come nel fariseo della parabola, l’orgoglio verso Dio indurisce il cuore anche verso il prossimo. Le debolezze e le sofferenze degli altri diventano un fatto sociale da passare sotto silenzio o sui cui dare giudizi sommari». Così l’arcivescovo di Udine, mons. Andrea Bruno Mazzocato, in occasione della celebrazione del tradizionale «voto cittadino» nel santuario delle Grazie a Udine, domenica 27 ottobre. «Potremmo fare vari esempi magari anche un po’ scomodi – ha proseguito il presule -. Mi permetto un richiamo incompleto e su fatti già noti. Penso alle mamme che a causa della solitudine e di varie debolezze sono portate al grave atto dell’aborto. Penso ai tanti anziani indifesi che rischiano di essere valutati solo con criteri economici: o come capitolo di spesa pubblica o come fonte di guadagno. Avverto il rischio che l’assistenza ai malati più gravi e a quanti sono segnati da disabilità privilegi sempre più chi può economicamente. Ci sono, ancora, coloro che giungono tra noi da lontano e in situazioni di precarietà vero i quali non servono reazioni umorali, magari di opposta tendenza, ma una ragionata capacità di valutazione e di accoglienza. Mi scuso per questo elenco evidentemente lacunoso che ho fatto solo per aiutarci a tenere deste le nostre coscienze sulla presenza in mezzo a noi del peccato di orgoglio verso Dio e dalle sue conseguenze anche sociali».

Qui il testo integrale dell’omelia.

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