Giornata della vita, l’Arcivescovo: «Bimbo nel grembo materno, progetto di Dio»

«quel bambino è di Dio il quale già lo conosce, lo ama e lo vuole perché abbia la gioia di vivere  una vocazione e un destino eterno» ha spiegato mons. Andrea Bruno Mazzocato nell'omelia pronunciata in occasione della Giornata per la vita che si è tenuta sabato 2 febbraio al Santuario della Beata Vergine delle Grazie.

«Quando inizia a formarsi nel grembo materno, che spontaneamente lo accoglie e subito comincia a nutrirlo, quel bambino è di Dio il quale già lo conosce, lo ama e lo vuole perché abbia la gioia di vivere  una vocazione e un destino eterno. Se qualcuno si intromette per condannare alla morte quel piccolo che inizia a formarsi nella mamma, si assume la responsabilità di distruggere con violenza un progetto di Dio e di compiere un atto sacrilego perché mette le mani, senza rispetto, su un consacrato a Dio». Così l’arcivescovo di Udine, mons. Andrea Bruno Mazzocato, nell’omelia pronunciata in occasione della «Giornata nazionale per la vita», celebrata anche a Udine sabato 2 febbraio al Santuario della Beata Vergine delle Grazie (qui la notizia).

«Quando si dimentica questa verità – ha proseguito il presule -, il piccolo che appare nel grembo di una donna diventa  il più debole e indifeso tra gli uomini. Egli, infatti, resta in balia solo degli uomini i quali si comportano con lui come se fosse loro proprietà e purtroppo non sempre la loro volontà è buona nei suoi confronti. È considerato come proprietà della mamma che deve decidere se tenerlo o no. E, ahimè, troppo spesso quella mamma è debole quanto il piccolo che ha nel grembo. Sono convinto che nessuna donna vorrebbe rifiutare il figlio che porta dentro di sé, ma nella debolezza può cedere. Avrebbe bisogno di persone vicine che la capiscono, che la sostengono, che affrontano con lei la gravidanza e il futuro. Si trova, invece, sola o affiancata da chi la spinge a risolvere il problema eliminandolo; solo che non si tratta di un problema, ma di un bambino».

«Mi sono ritrovato in piena sintonia con Papa Francesco che, nell’intervista in aereo di ritorno della Giornata mondiale della gioventù, diceva che bisogna aver ascoltato in confessione donne che hanno abortito per cogliere la tragedia che portano dentro. Come suggerisce il Santo Padre, per loro c’è una strada di speranza ed è quella di aprire il cuore a quel figlio che loro non sono riuscite ad accogliere, ma che Dio Padre ha accolto in cielo perché lui non perde nessuno dei suoi figli. Ma quanta sofferenza e misericordia ci vogliono!».

Qui il testo integrale dell’omelia.

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