Epifania, l’Arcivescovo a Gemona alla Messa del Tallero

L'Epifania rimane tra le più amate ricorrenze nella nostra regione. Celebrazioni antiche e caratteristiche quelle del Tallero a Gemona e dello Spadone a Cividale, entrambi a ricordare la collaborazione tra potere temporale e religioso. Quest'anno la Santa Messa del Tallero a Gemona del Friuli sarà presieduta dall'arcivescovo di Udine, mons. Andrea Bruno Mazzocato. Qui tutte le informazioni.

Si avviano verso la conclusione le festività natalizie che però riservano ancora l’Epifania, momento sentitissimo in tutto il Friuli. Tra i riti più significativi, che radunano persone da ogni dove, ci sono quelli antichissimi della Messa dello Spadone, a Cividale del Friuli, e del Tallero a Gemona.

La Messa del Tallero a Gemona

La suggestiva festa quest’anno è arricchita dalla partecipazione attiva delle 12 borgate del paese, che animeranno la cittadina con un corteo storico già sabato 5. La due giorni di festa culminerà, sabato 6, nella solenne Messa in Duomo, alle 10.30, presieduta dall’Arcivescovo mons. Andrea Bruno Mazzocato. Antichissima e molto amata, questa celebrazione epifanica è da 7 secoli un’occasione per ricordare che alla base del futuro di una comunità c’è la collaborazione tra tutti i suoi membri. Già dal 1300 i governatori della città al tempo del Patriarca salivano in duomo, il giorno dell’Epifania, e deponevano sull’altare un’offerta, a significare la collaborazione tra autorità civile ed ecclesiale. Un’usanza divenuta poi “Messa del Tallero” perché sotto l’Impero austroungarico si rinnovò l’omaggio della moneta che al tempo aveva su impressa l’immagine di Maria Antonietta. «Rinnovare questo rito non è solo folclore – ha ricorda il parroco,mons. Valentino Costante, al settimanale diocesano “la Vita Cattolica”  – significa compartecipazione e aiuto vicendevole. Il tallero è simbolo dell’impegno comune a sopperire alle difficoltà di una comunità che cresce, una comunità in cui sono presenti anche poveri ed emarginati». «Per questo – continua mons. Costante – è significativa quest’anno la presenza dell’Arcivescovo, proprio quando anche la Diocesi sta perseguendo la via delle collaborazioni pastorali». Mons. Andrea Bruno Mazzocato, invitato in occasione dei 10 anni di ministero episcopale a Udine e i 19 di episcopato, potrà così sugellare l’intento comune di un cammino «che deve essere comunitario – insiste mons. Costante –. Se i friulani, e i paesi del nostro Friuli, non sapranno unire le forze, tendendo la mano a chi è più piccolo o in difficoltà, non ci sarà futuro».

La Messa dello Spadone

Uno dei riti liturgici più singolari nel mondo cattolico friulano si rinnova il 6 gennaio a Cividale per la 654ª volta: la Messa dello Spadone. La liturgia, in lingua latina, assieme a un’attenta rievocazione storica, catapulta la città longobarda al XIV secolo, ricostruendo l’entrata in città del Patriarca Marquardo von Randeck. «Il grande mistero dell’Epifania è la rivelazione di Gesù al mondo – sottolinea il parroco, mons. Livio Carlino, anticipando che coglierà l’occasione della celebrazione per ricordare che questa rivelazione deve essere “incarnata”. Mons. Carlino richiamerà l’attenzione «sulle nostre terre»: sulle «valli a rischio spopolamento», ma anche sulla città di Cividale «che non deve ridursi ad essere un “museo”». Appuntamento alle 10.30, nel duomo cittadino. A seguire festa e rievocazione fino al tramonto.

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