Disponibile il nuovo calendario liturgico diocesano

È disponibile presso l'economato diocesano, in via Treppo 7 a Udine, il nuovo calendario liturgico 2020-2021. Lo strumento è pensato per accompagnare le Liturgie dalla I di Avvento 2020 fino alla solennità di Cristo Re 2021.

Questo strumento, ideato per i sacerdoti, i diaconi, i religiosi, tutti gli operatori liturgico-pastorali e tutto il popolo, accompagnerà la liturgia delle nostre Parrocchie dalla I domenica di Avvento (29 novembre 2020, quando entrerà in vigore la Terza edizione del Messale Romano) fino alla successiva solennità di Cristo Re dell’Universo (21 novembre 2021).

Riportiamo di seguito la presentazione a cura di Andrea Romanelli, redattore del calendario e collaboratore dell’Ufficio Liturgico diocesano.

 

Un tempo per rinascere dalla prova

«Ricordati di tutto il cammino che il Signore tuo Dio ti ha fatto percorrere in questi quarant’anni nel deserto, per umiliarti e metterti alla prova, per sapere quello che avevi nel cuore e se tu avresti osservato o no i suoi comandi.» (Dt 8,2)

Mai così opportune risuonano queste parole tratte dall’Antico Testamento in un tempo, quello che stiamo affrontando, in cui la Chiesa si è scoperta fragile e vulnerabile. Come ha affermato papa Francesco, in quella piovosa serata del 27 marzo in una piazza san Pietro totalmente deserta, ci siamo resi conto di trovarci tutti nella condizione di fragilità e di disorientamento. La pandemia ha evidenziato la nostra fragilità, l’ha resa vera e tangibile. Ci ha fatto toccare con mano quel senso di incertezza e di debolezza e sebbene in alcuni casi abbia rinforzato il nostro essere cristiani in molti casi, purtroppo, ha acuito quel divario che già si stava creando. Eppure mai come in questo momento, dove vigono regole che ci obbligano al distanziamento e in taluni casi anche all’isolamento, riscopriamo quel senso di unione e coesione, caratteristica della società umana. Questo senso di unione sembrava quasi essere scomparso, negli ultimi tempi, a favore di un egoismo che ci allontanava l’uno dall’altro. La pandemia dunque ci ha fatto riscoprire il desiderio dell’unione facendoci capire che è la migliore medicina per uscire da questo momento.

Il cammino di rinascita non può che iniziare dal deserto, luogo ricorrente nella storia biblica, e luogo che aiuta l’uomo ad oltrepassare la prova anche attraverso l’«umiliazione», da intendersi nel senso etimologico della parola (dal latino humilitas); l’umiltà indica proprio la condizione dell’umanità ovverosia quell’aderenza alla terra e quindi ad una condizione di fragilità e precarietà, verso la realtà e la verità della nostra vita umana. La Chiesa in quanto comunità dei credenti, cioè comunione di coloro che portano la speranza che viene dalla risurrezione di Cristo, si deve riscoprire come risorsa per vincere la fragilità. Lo deve fare coralmente a partire dai pastori, dai diaconi, da quanti si adoperano nella realtà pastorale e soprattutto nella liturgia.

Come afferma il nostro arcivescovo Andrea Bruno, nel messaggio di presentazione del nuovo Calendario Liturgico 2020-2021, è necessario radunare il popolo santo, aprire i tesori della Parola di Dio, fargli riscoprire il valore centrale del rendimento di grazie che ha il suo culmine nella comunione ai santi Doni. La liturgia deve farsi partecipe di quel desiderio di rinascita, deve essere il nutrimento (la manna) che permette all’agire dell’uomo di intrecciarsi con il dono di Dio permettendogli di stare alla sua presenza, in comunione con tutti gli uomini proprio come Lui ci vuole.

L’anno liturgico si propone proprio come sostegno per i credenti, attraverso tappe ben scandite di domenica in domenica, di festa in festa per gustare la pienezza di Cristo rendendola nuovamente presente attraverso momenti favorevoli per celebrare, vivere, essere coinvolti nella salvezza pasquale, offerta ogni volta dal Signore risorto.

L’inizio dell’anno liturgico coincide con l’inizio dell’uso della terza edizione italiana del Messale Romano per le Diocesi del Nordest. Come auspicano i Vescovi, nella Presentazione del Messale, questa occasione può giovare a riscoprire il potenziale spirituale della Liturgia e dell’Eucaristia che si dà attraverso una riqualificata e convincente ars celebrandi dove ministri e popolo agiscono coralmente. In questo senso la nuova edizione del Messale Romano è lo spartito che consente l’esecuzione fedele di una sinfonia da parte dell’intera assemblea ministerialmente articolata.

Il Calendario Liturgico per l’anno 2020-2021 sia allora un prezioso supporto per accompagnare i sacerdoti, i diaconi, i religiosi, tutti gli operatori liturgico-pastorali e tutto il popolo santo nella celebrazione dell’Eucaristia. Il nuovo Calendario Liturgico – a disposizione per tutte le comunità – è disponibile presso gli uffici della Curia.

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