«Alla pace contribuisce anche l’equilibrio tra diritti e doveri»

Così l'arcivescovo di Udine, mons. Andrea Bruno Mazzocato, nell'omelia pronunciata in occasione della Giornata mondiale della pace, celebrata la sera del 1° gennaio in Cattedrale a Udine. Come da tradizione erano presenti i rappresentanti delle istituzioni, a loro, alla fine della celebrazione mons. Mazzocato ha donato il Messaggio di Papa Francesco

«È bello pensare che quando un cristiano entra in una casa o in un posto di lavoro, con lui porta il profumo fresco della pace». Queste parole dell’arcivescovo, mons. Andrea Bruno Mazzocato, hanno scandito l’avvio, per la Chiesa udinese, del 2019. Di fatto un’esortazione, rivolta ad ogni cristiano, ad essere, usando l’espressione di Papa Francesco, «artigiano della pace». Così dunque il presule nella sua omelia pronunciata, martedì 1° gennaio, nella Santa Messa celebrata in Cattedrale in occasione della Giornata mondiale della pace, una ricorrenza significativa che vede ogni anno la partecipazione dei rappresenti delle istituzioni. E proprio alla politica si è rivolto l’Arcivescovo, in piena sintonia con il messaggio del Santo Padre per questa giornata. Un testo, quest’ultimo – ha sottolineato mons. Mazzocato –, che apre «prospettive ampie ed elevate per i politici e gli amministratori del bene comune» perché «una buona politica è un servizio concreto alla pace»: «I cittadini che, con onestà di motivazioni, dedicano le loro energie all’attività politica e amministrativa possono riconoscersi tra coloro che hanno raccolto con coraggio questa sfida senza tirarsi indietro e lasciare che siano gli altri a mettersi in gioco».

Ma c’è anche un secondo tema su cui l’Arcivescovo si è soffermato con particolare attenzione, quello dell’equilibrio fra diritti e doveri. Ricordando, infatti, che è da poco stato celebrato il settantesimo anniversario della Dichiarazione dei Diritti dell’Uomo, mons. Mazzocato ha richiamato un’osservazione di San Giovanni XXIII nell’enciclica “Pacem in terris”: «Quando negli esseri umani affiora la coscienza dei loro diritti, in quella coscienza non può non sorgere l’avvertimento dei rispettivi doveri».

«Da qui Papa Francesco ha sottolineando che mentre ogni uomo ha il dovere di far valere i propri diritti come esigenza ed espressione della sua dignità, ha contemporaneamente il dovere di riconoscere gli stessi diritti a tutti gli altri esseri umani e di rispettarli. Una buona politica è investita del compito, non facile, di governare nella società il rispetto sia dei diritti di ogni persona umana che dei doveri che essa ha verso i suoi simili».

«Forse – ha proseguito il presule – in questi decenni abbiamo vissuto una specie di moto pendolare che oscillava tra la sottolineatura forte dei doveri e la rivendicazione dei diritti per tornare all’invocazione dei doveri. L’equilibrio tra diritti e doveri è tutt’altro che facile e non è compito solo della politica ma, prima ancora, dell’opera educativa esercitata in famiglia, nella scuola, nella Chiesa e nella società in genere». Dall’alterazione di questo equilibrio derivano conseguenze pesanti nel modo di gestire tutti gli aspetti della vita sociale: «La distribuzione del benessere materiale, la difesa della dignità della persona, la libertà religiosa, l’accoglienza dello straniero e così via».

A conclusione della celebrazione mons. Mazzocato ha fatto dono ai rappresentanti delle istituzioni proprio del Messaggio di Papa Francesco: «La buona politica è al servizio della pace». Erano presenti, tra gli altri, il sindaco di Udine, Pietro Fontanini, l’assessore regionale Riccardo Riccardi, il presidente dell’Anci Fvg, Mario Pezzetta, il questore di Udine, Claudio Cracovia, e il prefetto, Angelo Ciuni.

 

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